Silo pieno, invasi i posti privatiMonza: bufera in piazza Trento

Monza – Una vera e propria rivolta è quella che hanno sollevato i proprietari dei posti auto sotterranei nel silo di piazza Trento. A mandare su tutte le furie gli imbufaliti proprietari è stato quanto successo lo scorso giovedì quando, una volta esauriti i posti a rotazione al primo e secondo piano, sarebbero stati i responsabili della ParcheggItalia, che ha in gestione il silo, che avrebbero pensato di incrementare gli affari mettendo a disposizione degli automobilisti anche gli stalli di proprietà che si trovano al terzo piano, interdetto all’accesso degli automobilisti per il posteggio a rotazione. «Giovedì 27 maggio il vostro personale invitava le macchine che mi precedevano ad accedere al terzo piano interrato, riservato ai residenti, dove ho constatato che il mio posto auto era già stato occupato da un’altra vettura. Se dovesse succedere di nuovo salvaguarderò i miei diritti rivolgendomi alle opportune sedi legali».

A scrivere è una delle proprietarie dei posti auto, che lo ha trovato occupato abusivamente da un’altra macchina, e che non ci ha pensato due volte a inviare immediatamente una raccomandata non solo ai titolari del parcheggio, ma anche all’assessore ai Lavori pubblici, Osvaldo Mangone. «Un episodio gravissimo, per il quale mi aspetto che l’amministrazione intervenga in modo fermo, affinché non si ripeta mai più», è la replica ferma del presidente della Uno, Massimiliano Longo, che ha raccolto personalmente le feroci proteste dei cittadini coinvolti nella vicenda. Si tratterebbe di un illecito grave, in quanto i posti auto acquistati sono proprietà privata, ma anche «una gravissima mancanza di rispetto per cittadini che hanno pagato quasi 45.000 euro per un posto auto, e che ogni anno sborsano 600 euro di spese condominiali, per vedersi poi il posto occupato da un’altra macchina. Un fatto davvero inaccettabile», conclude Longo, che ha promesso di portare la vicenda a conoscenza degli assessori alle Opere pubbliche e alla Sicurezza, «perché non accada mai più».