Lissone: c’è tanto lavoro per l’Oeb,sindacati bloccano gli straordinari

Lissone: c’è tanto lavoro per l’Oeb,sindacati bloccano gli straordinari

Lissone – Una media azienda, sorta nel 1926, divenuta leader mondiale nella produzione di viti, servendo 42 stabilimenti nel mondo, e che ha fatto della solidarietà sociale uno dei suoi capisaldi. Che adesso si ritrova di fronte ad istanze di carattere sociale che, se non risolte, potrebbero sgretolare equilibri e causare eventi inimmaginabili solo pochi anni fa. «Arriviamo da anni di crisi terribile, planetaria, peggiore del ’29, e che hanno lasciato decine di “vittime” sul campo tra cassa integrazione, aziende che chiudono o delocalizzano. Anche noi, l’anno scorso, abbiamo dovuto attuare 6-7 mesi di cassa integrazione», afferma il presidente della Oeb, cavalier Giannantonio Brugola che pensa all’azienda fondata dal padre Egidio come se guardasse ad una clessidra.

«Non c?è tempo da perdere: se non produciamo, perdiamo i clienti». Tira la sigaretta e scuote il capo. «Arriviamo da un terrificante periodo di crisi che ha massacrato le aziende a livello mondiale, e adesso che abbiamo un picco di produzione e avremmo bisogno di aumentare la produzione i sindacati che fanno? Attuano un blocco degli straordinari?» La Oeb (270 dipendenti) chiede ai lavoratori un turno supplementare (pagato in straordinario) il sabato. Ma nel frattempo, a gennaio, è scaduto il contratto integrativo. I temi in discussione: la retribuzione del turno notturno e i premi incentivanti.

«A fronte di una maggiorazione del 25%, prevista dal contratto nazionale, per il notturno noi già oggi concediamo il 30%. Più di quanto previsto. Ora il sindacato ci chiede di portarla al 50%. Una richiesta fuori da ogni logica visto le pesanti perdite degli ultimi anni (i bilanci del 2008 e del 2009 hanno chiuso rispettivamente con un -1,7 milioni e un -3 milioni di euro). Non solo. I sindacati vorrebbero che il 33 per cento del premio di risultato sia fisso e uguale per tutti e non legato ai tre parametri: qualità, produttività e presenza- spiega l’ingegner Alessandro Zucconi, operations director della OEB- e pensare che noi in questi anni di crisi non abbiamo licenziato nessuno, anzi da gennaio abbiamo assunto 20 persone».

E’ uno sfogo amaro che brucia dentro quello del cavalier Giannatonio Brugola, colpito dove forse mai se lo sarebbe aspettato. «Abbiamo chiesto all’assessore regionale Gianni Rossoni l’apertura di un tavolo per risolvere la situazione- aggiunge il presidente-, a cosa si vuole arrivare? A far chiudere questa ditta? A lasciare a casa 270 persone?». Dai sindacati giungerebbe però la “disponibilità al confronto”.
Elisabetta Pioltelli