Lissone, consiglio comunale:sembra ”Master and Commander”

Lissone, consiglio comunale:sembra ”Master and Commander”

Lissone – Ieri, mercoledì 30 giugno, convocazione del Consiglio comunale per l’approvazione dell’esercizio finanziario 2009. Ore 20.15, l’aula consigliare è poco popolata, qualche consigliere dell’opposizione, il sindaco, il presidente del consiglio comunale (malcostume italiano del quarto d’ora accademico, gli orari fissati non si rispettano). Alla prima chiamata i consiglieri di opposizione escono, non vogliono essere loro a garantire il numero legale delle presenze, se la maggioranza dimostra tanto disinteresse. Si rimanda la convocazione di quindici minuti. Arrivi alla spicciolata, si può cominciare.

Alle 22, dopo la dovuta e sentita commemorazione di Marco Paganelli, si passa alla discussione dell’unico punto all’ordine del giorno. Due i motivi di meraviglia in proposito: gli interventi di minoranza e maggioranza non sono in contrasto, anzi si concentrano su un’unica richiesta alla Giunta: come si giustifica l’eccesso di accumulo di denaro non speso, che va ad aumentare gli impedimenti del cosiddetto Patto di stabilità? Secondo motivo:non si verifica nessuna delle intemperanze alle quali ci avevano abituato anche i nostri consiglieri comunali, imitatori dello standard nazionale. Che cosa succede? Forse si è deciso di tornare alla concezione di politica come ricerca del “bene comune”? Quando le proposte sono buone, (nel caso,la diminuzione dell?avanzo di bilancio in favore di migliori servizi) tutti d’accordo, al di là del colore? Se è così meritano elogi.

Il mezzo digitale, però ci istiga a qualche commento meno formale del resoconto che apparirà sulla stampa. I consiglieri, tutti, si sono presentati in aula con fascicoli cartacei molto voluminosi. Che fine hanno fatto i computer promessi in dotazione? Sono stati comprati, ci dicono, arriveranno. Ma i nostri sapranno farne buon uso? Perché la sede del Consiglio comunale non è ancora dotata di connessione wireless? Nell’esporre le proprie idee pochi sanno rinunciare a fare sfoggio delle proprie competenze, più o meno grandi che siano. A chi vanta una preparazione da liceo scientifico c’è chi ribatte con quella da scuola professionale. Mentre i tecnici, chiamati per l’occasione, usano linguaggi da iniziati, poco comprensibili ai più. (Voluto?) Bellissimi i riferimenti (fatti un po’ da tutti durante la discussione) ad ammiragli, commodori.. “Io sono un ammiraglio”. “Un commodoro guida un’esigua divisione di navi da guerra”..il mare era protagonista e con un po’ di fantasia si potevano immaginare spume iridate lambire la chiglia di un poderoso veliero (alla “Master and commander” per intenderci).
Cristiana Mariani