Monza, omicidio di via Pellegrini:20enne in carcere, test del dna

Monza, omicidio di via Pellegrini:20enne in carcere, test del dna

Monza – Prelevato il dna di Daniele Pullano, il ventenne in carcere per l’omicidio di Rita Bestetti. Il profilo genetico del ragazzo, dovrà essere comparato le tracce di materiale biologico rilevate da un consulente del pubblico ministero Emanuela Massenz, titolare dell’inchiesta sull’omicidio della pensionata sessantaseienne, vedova, madre di tre figli, sul luogo del delitto. Il fatto di sangue che ha sconvolto le palazzine di via Pellegrini risale all’inizio dello scorso mese, tra il 6 ed il 7 giugno. Il corpo di Rita Bestetti era stato trovato la mattina del sette dal figlio maggiore Omar, che assieme agli altri due fratelli si è rivolto all’avvocato Maurizio Bono per costituirsi parte civile contro il presunto omicida, dopo che la donna non dava più notizie di sè dalla sera prima.

 Rita Bestetti era riversa sul pavimento del salotto, abbigliata con una vestaglia da casa, l’asse da stiro ancora aperta, la tv accesa. La casa piuttosto in ordine, e, particolare inquietante, tutti e quattro i rubinetti del gas aperti, anche se fortunatamente con le porte finestre aperte. Scartata la pista del delitto in famiglia, gli inquirenti della Squadra mobile di Milano hanno indagato sul giro di conoscenze della pensionata (con un impiego part-time in una mensa aziendale) fino ad arrivare a stringere il cerchio su Daniele Pullano, 20 anni, l’amico del figlio minore Alessandro, 26, vicino di casa.

Ad inchiodare il giovane c’è un alibi che non regge, e soprattutto un’impronta insanguinata sotto lo spioncino della porta di casa. La donna avrebbe detto a Pullano di tenere il figlio Alessandro lontano da un giro di droga in cui stavano cadendo i ragazzi, minacciando pare di raccontare tutto alla polizia o ai genitori. A quel punto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ci sarebbe stata la reazione violenta nei confronti della donna, uccisa da colpi di ferro da stiro in testa, e da una coltellata alla gola (sarà l’autopsia, a settembre, a chiarire in che ordine). In casa però sono state trovate tracce di vomito nel water, e altre tracce di sangue in un cassetto della scrivania del ragazzo.

Pullano, difeso dall’avvocato Franz Sarno, davanti al pm ha negato di aver ucciso la donna, così come ha detto di non aver vomitato, di non aver toccato nulla, e di non aver nemmeno aperto le valvole del gas. Saranno gli esiti del test della comparazione del dna, previsti per settembre, a poter dare delle risposte e chiarire se Pullano sta mentendo.
Federico Berni