Usura, un’enorme mole di denaroche inquina anche l’economia

Monza – Usura ed estorsione, un capitolo particolarmente ostico dell’inchiesta condotta dalla Dda di Milano e dalla Procura di Monza. Dagli atti prodotti dai pubblici ministeri si ricava infatti la prova di numerose condotte estorsive, usurarie e di esercizio abusivo del credito ma non sempre si è potuto determinare, seppur sommariamente, il capitale prestato e gli interessi pattuiti. L’aspetto inquietante che ne deriva è l’enorme mole di denaro che la ‘ndrangheta ha a disposizione in Lombardia, che “droga” l’attività di commercianti e imprenditori sempre esposti a minacce e intimidazioni se non riescono a far fronte ai debiti. Diversi gli episodi di usura riconducibili a esponenti del “locale” di Giussano-Seregno per i quali è in corso un supplemento d’indagine, dal momento che le vittime non hanno voluto denunciare, per paura, i “cravattari”. In un caso, in particolare, ci si augura che l’“usurato” non paghi «magari così gli portiamo via la casa, duecentosessanta… (mila euro, ndra)». In occasione dell’arresto di Cosimo Squillacioti, sempre del “locale” di Giussano-Seregno, vengono rinvenute al bar “L’ombra della sera” di Senago copie di 41 cambiali dell’importo di 800 euro l’una emesse tutte il 28 luglio 2008. L’ultima con scadenza 30 gennaio 2013. Tutti titoli ritenuti provenuto di attività usuraria. Numerosissimi anche gli episodi di usura ed estorsione ricondotti all’attività del “locale” di Desio: tutti gli episodi analizzati dal giudice delle indagini preliminari nella sua ordinanza hanno come protagonisti Domenico Pio e la consorteria a lui facente capo, la maggior parte commessi ai danni di imprenditori.
Antonella Crippa