Bossi tuona sulla ‘ndrangheta:«In Brianza molte infiltrazioni»

Bossi tuona sulla ‘ndrangheta:«In Brianza molte infiltrazioni»

Monza – «In Brianza ci sono molte infiltrazioni. Ci sono dove c’è la possibilità di costruire». Lo ha detto il leader della Lega Umberto Bossi, conversando con i giornalisti a Ponte di Legno. Ma nella Lega, assicura Bossi, non c’è questo rischio perché «io li tengo fuori dalla porta. E’ difficile che faccio passare uno che non è da anni nella Lega». Su Angelo Ciocca, il consigliere regionale lombardo leghista, che ha ottenuto oltre diciottomila preferenze alle ultime elezioni, e che sarebbe stato in contatto, secondo la Procura di Milano, con un presunto boss della ‘ndrangheta, Bossi afferma che nel dubbio è stato «bloccato»: «Lo abbiamo messo da parte, nel senso che non fa strada. Non è che lo facciamo diventare assessore. Lui ha preso troppi voti. E io l’ho frenato». Secondo Bossi, se il recordman di preferenze Ciocca, che comunque non risulta indagato, «non è assessore non conta. Nel dubbio lo teniamo lì bloccato. La magistratura – prosegue – faccia il suo corso. Ma non sono così carogna da buttar fuori uno, sarebbe come una condanna a morte. Se lo butto fuori automaticamente la magistratura avrebbe le mani libere». Per Bossi, in ogni caso, «non è chiaro se abbia commesso un reato, c’è solo una fotografia. Se lo butto fuori viene condannato anche se è innocente». Bossi ha toccato anche i problemi relativi all’insediamento di sezioni della Lega al Centro e al Sud, dove, ha spiegato, c’è un problema di selezione della classe dirigente. «Al sud è difficile andare perché ogni volta che vai ti mollano uno della mafia». Per esempio, ha ricordato il ministro delle Riforme, «ho dato la concessione per aprire una sede in Calabria e due giorni dopo avevamo uno della ‘ndrangheta. E’ pericoloso – ha concluso – si infiltrano da tutte le parti».
ApCom