Monza Brianza, risparmio d’estateC’è crisi, meno cene al ristorante

Monza – Estate 2010 con meno cene fuori casa per l’equilibrio del bilancio familiare. Tagliano soprattutto sul tempo libero le famiglie di Monza e Brianza, ancora gravemente provate dalla crisi. È quanto emerge dall’indagine “I consumi delle famiglie brianzole e lombarde”, realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere, che delinea l’immagine di una Lombardia al risparmio per far fronte alla persistente crisi economica. Per quanto riguarda Monza e Brianza, se per i generi alimentari non ci saranno tagli (il 65% degli intervistati sostiene che non cambierà supermercato e soltanto il 2% dirotterà il relativo budget sui mercati rionali), piuttosto le famiglie presteranno una maggiore attenzione alla merce da acquistare, prediligendo prodotti in promozione (34%). Ma anche nei punti vendita di fiducia le famiglie brianzole cercano il risparmio: una su quattro sceglie i prodotti a marchio della catena. Ma sono soprattutto il tempo libero e l’abbigliamento i settori in cui i brianzoli intendono tirare la cinghia: in entrambi i casi il 54% delle famiglie ha deciso riduzioni drastiche. In modo particolare a Monza si fa a meno delle cene fuori casa (73%).

Molte però sono le famiglie che al risparmio sulle cene e sull’abbigliamento hanno sommato anche quello sulle vacanze, i viaggi e il turismo in genere (53%). A livello lombardo, dall’indagine della Camera di commercio brianzola emerge che riducono le spese tre famiglie lombarde ad alto reddito su cinque e quasi tutte le famiglie a basso reddito (81%), soprattutto a Bergamo e Milano. Complessivamente poco più di una famiglia lombarda su cinque riesce a far quadrare il bilancio senza rinunce sui propri consumi, mentre tra chi rinuncia alle spese dedicate al tempo libero, il 61% dei lombardi ha ridotto le cene fuori casa, il 57% ha modificato le proprie vacanze, e da settembre si taglierà anche sul fitness: l’11% è infatti disposto a far a meno della cura del proprio corpo e all’iscrizione in palestra (18%), attività ritenute insacrificabili fino allo scorso anno nonostante la crisi. Sempre a livello regionale, se le famiglie a basso reddito per ridurre la spesa scelgono il discount (20%), le più abbienti preferiscono andare a caccia delle promozioni (27%): sono i cinquantenni a dimostrarsi più sensibili alle offerte (63%). Meno attenti gli under 35: il 64% dei giovani lombardi non cambia le abitudini sul punto vendita in cui fare la spesa.