Desio, Marrone: lettera choc«Alienazioni a fini elettorali?»

Desio, Marrone: lettera choc«Alienazioni a fini elettorali?»

Desio – Assente in aula, ieri sera, durante la prima seduta di Consiglio dopo la pausa estiva, Natale Marrone, il consigliere del Pdl intercettato mentre al telefono invitava un boss della «locale» dell’ndrangheta a «a dare una lezione» all’ex assessore provinciale Rosario Perri, anche lui Pidiellino, ha suscitato comunque un acceso dibattito, tra gli scranni e non solo. A causa di una lettera inviata al sindaco, consiglieri e segretari di partito, con il quale annuncia di lasciare il Pdl ma di mantenere il posto in Consiglio come indipendente. Ecco il testo:

«Premetto che avrei preferito partecipare alla seduta di Consiglio comunale del 2/09/2010 e spiegare a voce le considerazioni e le scelte che seguono, ma motivi familiari me lo impediscono e me ne scuso. Tutti Voi siete a conoscenza delle notizie apparse sulla stampa locale nei miei riguardi e tutti sapete che a fronte di tali notizie e comportamenti ho porto le mie più ampie scuse significando tutto il mio rammarico in termini reali e concreti cioè dimettendomi in via irrevocabile dall’incarico di Coordinatore Vicario del PDL cittadino e dal collegio di segreteria del consiglio comunale, con chiarezza e senza infingimenti.

Nonostante ciò, rilevo che la mia posizione viene tuttora evidenziata nel tentativo di rinviare od evitare le risposte che la popolazione attende. Risposte necessarie quali: il perché politico di importanti scelte della passata amministrazione su modificazioni urbanistiche che non possono essere giustificate dalla necessità da parte del comune di incassare qualche milione di euro per risanare il bilancio; risposte su altre scelte del PGT che hanno portato al sequestro di numerose pratiche da parte dell’autorità giudiziaria e le risposte che riguardano i meccanismi e le scelte amministrative che hanno generato le difficoltà finanziarie in cui il comune attualmente versa.

Risposte e segnali che, ad oggi, non sono stati dati e che non possono essere sostituiti da manovre di facciata come lo spostamento di 1 metro cubo di terra che giaceva in via C. Villa o dalla richiesta di rimpasto di una giunta appena insediata. Queste risposte, se si vuole davvero dare un segnale di discontinuità, qualcuno dovrà darle: non tocca a me, non posso perché non so e non c’ero; certamente toccherebbe intanto al Sindaco. Ed ancora tocca al Sindaco spiegare se e quali sono stati i tentativi od i reali condizionamenti poco chiari e poco legali che hanno orientato l’amministrazione negli ultimi 5 anni: non si può pensare di essere credibili dichiarando semplicemente che l’amministrazione è pulita. Se lo è e lo spero, bisogna dimostrarlo con fatti e scelte di discontinuità chiare e comprensibili a tutti.

Tocca anche al consiglio comunale tutto, ed io, come spiegherò meglio appresso, resto in consiglio comunale anche per questo, vigilare attentamente sulle scelte future, con particolare riguardo alle alienazioni che il comune va operando, per evitare di scoprire, magari dopo, che alcune di esse sono state fatte per pagare conti elettorali sospesi. Io non sono indagato, non ho collusioni di potere alcuno, non ho responsabilità alcuna sulle attuali difficoltà politiche e finanziarie del comune e non sono disponibile a sottomettermi a ricatti perché non sono ricattabile: non ho interessi su operazioni urbanistiche passate o presenti e non ho, come è evidente, rapporti di continuità di interessi col potere vero e neppure tanto occulto di questa città.

Per le mie colpe, quelle vere e che mi pesano, ho chiesto scusa, ho fatto scelte conseguenti e sto pagando ancora. Per questo non sono disponibile a farmi cancellare dalla politica come consigliere comunale, per questo e per il rispetto che devo ai miei elettori. Ritengo invece di continuare a svolgere la mia funzione di rappresentanza e controllo in ambito consiliare da indipendente, per il rispetto che devo al mio partito del quale rimango a disposizione, autosospendendomi, ma anche riservandomi di gestire il mio voto secondo coscienza e, comunque sia, mai per avallare operazioni di maquillage politico (meglio: “fumo negli occhi”) come quelle cui la cittadinanza va assistendo in questi giorni».
In fede
Natale Marrone