Villa San Martino e notti da harem Arcore: ecco la versione di Ruby

Villa San Martino e notti da harem Arcore: ecco la versione di Ruby

Arcore – Villa San Martino come Palazzo Grazioli? E’questo uno degli interrogativi che stanno cercando di dare risposta i pm di Milano, Pietro Forno e Antonio Sangermano, titolari dell’inchiesta che vede indagati il direttore del Tg4 Emilio Fede, l’imprenditore Lele Mora, la consigliera regionale nonché ex valletta televisiva Nicole Minetti, con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione, in relazioni alle rivelazioni dalla diciassettenne (ancora per pochi giorni) Karima, ormai famosa in tutta Italia come Ruby (su Facebook ‘Ruby Rubacuori’).

Che la precoce minorenne marocchina, figlia di un ambulante residente a Letoijanni (Messina), scappata di casa, oltre che da un numero incredibile di comunità di accoglienza tra Sicilia, Lombardia e Liguria, sia effettivamente stata ospite ad Arcore almeno una volta, è circostanza confermata. L’occasione, come da lei riferito, sarebbe stata una festa alla quale avrebbero presenziato altre trenta ragazze (tutte di una certa avvenenza), il 14 febbraio di quest’anno, ospiti naturalmente di Silvio Berlusconi. La minorenne ha sempre negato di avere avuto rapporti sessuali col padrone di casa, altro elemento che avrebbe trovato conferma dall’indagine. Avrebbe semmai ricevuto delle somme contanti da parte dell’entourage del Presidente del Consiglio, buste piene di soldi, a partire da 25mila euro, fino a cifre sempre minori, e poi alla cessazione definitiva.

Altro elemento sul quale i magistrati avrebbero trovato riscontro. Addirittura, in una primissima versione data agli operatori dei servizi sociali, che l’avevano mandata in una comunità del centro di Milano attorno al 10 giugno, dalla quale è fuggita dopo soli tre giorni, avrebbe riferito di un invito a trattenersi per un dopo-cena nella residenza arcorese, assieme ad un gruppo più ristretto di ragazze. Racconti che i pm prendono con tutte le cautele del caso, anche se il risvolto della serata arcorese (feste alle quali alcuni invitati sarebbero stati fatti passare da un ingresso secondario per non dare nell’occhio) sarebbe solo un aspetto di un giro più vasto, fatto di presunti ‘reclutatori’ di ragazze, da indirizzare verso feste e serate negli ambienti del jet set.

In questo caso, ad aggravare la situazione dal punto di vista penale, c’è il fatto che la marocchina Ruby, pur dimostrando più dei suoi 17 anni, è ancora minorenne. Un età che non rispecchia certo la sua vita turbolenta. Risale al 28 dicembre 2007, per esempio, un’annotazione dei carabinieri di Badolato, in provincia di Catanzaro, che l’avevano rintracciata dopo una fuga da una comunità della zona, in cui i militari riferiscono che la ragazza trascorreva le notti nei locali frequentati solo da avventori di sesso maschile. All’epoca, aveva solo quindici anni.
Federico Berni