Monza, le imprese recuperanoma la ripresa è <decelerata>

Monza – Il terzo trimestre del 2010 conferma il recupero delle imprese dell’industria manifatturiera della Brianza, anche se la ripresa è in “decelerata”. Si registra, infatti, una lieve controtendenza, mostrando un rallentamento della crescita, anche se la variazione congiunturale della produzione industriale, raffrontata cioè al trimestre precedente, è comunque positiva +0,5% e la variazione tendenziale del III trimestre 2010 (confrontata vale a dire con il III trimestre del 2009) registra +4,7%. Positivi anche i dati sul fatturato, anche se in leggero rallentamento rispetto al trimestre precedente come per la produzione: l’andamento della variazione congiunturale del fatturato totale, a prezzi correnti, destagionalizzato, si attesta a +0,5%; mentre dal punto di vista tendenziale la variazione del fatturato a prezzi correnti, corretta per i giorni lavorativi, registra il valore positivo di +4,8%. Segnali incoraggianti arrivano dagli ordini, per i quali si registra una variazione tendenziale del +3,5%. Le aspettative degli imprenditori brianzoli per il prossimo trimestre si fanno più ottimiste: è in crescita il saldo tra gli imprenditori che si aspettano un aumento e coloro che prevedono una diminuzione della produzione (da +8,6 a +18,3). L’occupazione resta la variabile più critica, a causa del ritardo di adeguamento del mercato del lavoro rispetto all’andamento della produzione. Nel III trimestre del 2010 il saldo tra tasso di ingresso e tasso di uscita nel mondo del lavoro passa a -0,1% da +0,5%, dato che evidenzia ancora una volta l’assenza di dinamicità dell’occupazione e la situazione incerta del mercato del lavoro. I dati sono stati presentati in occasione della presentazione del “Rapporto Brianza 2010. Imprese e territorio”, che si è svolta oggi presso la sede della Camera di commercio di Monza e Brianza.

“In questa difficile congiuntura economica la Brianza ha comunque registrato, diversamente da altre realtà, un saldo di imprese positivo. Anche se rimane preoccupante la situazione del mercato del lavoro, con un saldo occupazionale per il 2010 di oltre 3.700 posti di lavoro in meno in Brianza. – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza –Il nostro compito come istituzione è adesso ancora più strategico: dobbiamo salvaguardare e stimolare la naturale propensione al fare impresa della Brianza, sostenendo e supportando con tutti i mezzi quel fenomeno, tutto brianzolo, dell’Homo faber- dell’uomo che fa impresa, forte elemento di identità e vero valore aggiunto del nostro territorio, una peculiarità tutta nostra che ci consente di guardare al futuro in modo operativo e con fiducia. Il nostro sforzo è stato e sarà quello di lavorare a fianco delle imprese, per sostenere l’occupazione, la nascita di nuove attività e per supportarle nel consolidamento dei loro percorsi di competitività, lavorando sulle tre leve strategiche del credito, dell’occupazione e dell’internazionalizzazione.”

“L’Annuario – ¬ osserva il Presidente di Confindustria Monza e Brianza, Renato Cerioli – ci restituisce la fotografia di un territorio attivo e dinamico nonostante le grandi difficoltà congiunturali causate dalla crisi economica. Sono infatti numerosi e significativi gli indicatori che testimoniano l’evoluzione dei processi in corso, a partire dalla popolazione, cresciuta di 7.400 unità (+0,9%) rispetto al 2008 e segno di una capacità attrattiva, rivolta soprattutto a cittadini extra-comunitari, con le conseguenti necessità di politiche di emersione economica e integrazione sociale. Nello specifico dell’attività produttiva, si conferma la vocazione manifatturiera della nostra Brianza, con un lievissimo cedimento (-0,6%) del tasso di crescita, dovuto soprattutto alla crisi internazionale. E’ inoltre positivo l’aumento delle società di capitale (+1,7%), come segnale di un tessuto imprenditoriale in grado di strutturarsi adeguatamente. Il tessuto delle piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura del nostro sistema manifatturiero, ci ha consentito di reggere l’urto della crisi, soprattutto sul fronte occupazionale. Per sostenere la ripartenza, è ora necessario rendere fluido l’incontro fra domanda e offerta di lavoro per evitare costose dispersioni di competenze e ridurre il fenomeno del mismatching. Dall’analisi emerge che le figure professionali più richieste riguardano i profili tecnici e le hig skills in generale. Da questo punto di vista, un’ottima opportunità per stringere relazioni proficue fra scuole e imprese e adeguare la didattica alle esigenze territoriali è data dalla riforma Gelmini che rilancia la presenza dei rappresentanti delle imprese nei Comitati scientifici degli istituti tecnici. Come Confindustria territoriale siamo impegnati da tempo in tal senso e siamo disponibili a rafforzare la collaborazione con le scuole, con i centri di formazione e le università.”

I numeri della Brianza. A Monza e Brianza sono quasi 64.000 le imprese attive ad ottobre 2010, in crescita dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2009. Di queste, il 61,7% sono imprese di servizi, che in un anno guadagnano +1,5%. E tra le imprese dei servizi in un anno crescono di più le attività legate al mondo del divertimento e dell’intrattenimento (+5,6%), alla sanità e all’assistenza sociale (+5%), all’alloggio e alla ristorazione (+4,4%) e le agenzie di viaggio, noleggio e i servizi a supporto delle imprese (+3,9%). Anche se fanno la “parte del leone” le attività di commercio all’ingrosso e al dettaglio (che valgono il 25,6% del totale), in crescita dell’1,1%. Tra le attività industriali invece, che rappresentano un terzo del totale (22.630 su 63.857), tengono le costruzioni (che in un anno segnano un +0,7%). Il settore manifatturiero, che pesa il 15,5% sul totale, segna invece in un anno una variazione del -1,8%. Su 63.857 imprese attive a Monza e Brianza al terzo trimestre 2010, il peso maggiore è rivestito dalle imprese individuali (che pesano il 51,8% del totale, in crescita dello 0,8% rispetto allo stesso trimestre 2009), seguono le società di capitali (che pesano il 24% sul totale, +1,2% in un anno) e le società di persone (22,4%).

Le specificità della Brianza. L’industria è il settore più “brianzolo”, con una specificità di Monza e Brianza sull’Italia di 9,1 punti percentuali. All’interno si distinguono le attività manifatturiere con una specificità del 5,2 e le costruzioni (specificità del 4). Tra le attività dei servizi, che registrano una specificità del 6, sono più “brianzole” le attività immobiliari (4,4) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (1,5). L’andamento economico dell’industria in Brianza (III trimestre 2010). Le variabili dell’evoluzione congiunturale

PRODUZIONE INDUSTRIALE
Su base congiunturale i primi tre trimestri del 2010 fanno segnare rispettivamente per la produzione industriale +1,1%, +0,8% e +0,5%, in lieve decrescita. Lo stesso andamento è mostrato dai dati tendenziali, i quali raffrontano la situazione attuale con quella dei momenti più acuti della crisi. Dal 2,3% del primo trimestre dell’anno, la variazione tendenziale è salita fino al 5,1% del secondo, attestandosi al 4,7% nel terzo.

FATTURATO
Il fatturato dell’industria manifatturiera brianzola mostra un andamento complessivamente molto simile a quello delineato per la produzione. Il segno positivo dell’indicatore congiunturale che chiude il 2009 anticipa il cambio di segno dell’indicatore tendenziale, ed entrambi mostrano una lieve decelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno in corso. L’ultimo dato segnala infatti un fatturato in crescita dello 0,5% su base congiunturale, e del 4,8% su base tendenziale, in confronto rispettivamente all’1,1% e 6,2% del secondo trimestre dell’anno.

ORDINI
Su base tendenziale, gli ordini sono cresciuti in misura più che proporzionale rispetto alla produzione: +7,5% nel secondo trimestre 2010, +3,5% nel terzo. Su base congiunturale invece, al +3,8% del secondo trimestre ha fatto seguito un -1,3% del terzo. La quota del fatturato estero sul totale, che vede una crescita parallela alla ripresa del commercio internazionale, passa dal 27,9% del quarto trimestre 2009, al più recente 34,3%.

OCCUPAZIONE
L’occupazione ha invece tempi di ripresa fisiologicamente più lunghi rispetto alla produzione, anche in virtù del fatto che non sono ancora stati raggiunti i livelli di crescita pre-crisi. In Brianza, il saldo tra i tassi trimestrali di entrata e uscita dal mercato del lavoro rilevati dall’indagine congiunturale è ancora lievemente negativo (-0,1%) nel terzo trimestre 2010, dopo un secondo trimestre positivo (+0,5%). Diminuisce la quota di aziende che fanno ricorso alla cassa integrazione, che nel corso dell’anno è scesa progressivamente dal 25,5% al 20,1% fino al 16,4%.

ASPETTATIVE
Si osserva un certo ottimismo per quanto riguarda le aspettative degli imprenditori per il trimestre successivo, espresse dal saldo percentuale tra chi si aspetta un aumento e chi si aspetta una diminuzione della produzione, con un saldo percentuale positivo pari a 15,5 punti nel primo trimestre, sceso a 8,6 nel secondo e risalito a 18,3 nel terzo. Più caute le aspettative sull’occupazione.