Tralicci, autostrada e ferroviaA Monza quartiere nell’incubo

Vedano: Stefano Meregalli,<Maratona di NY, splendida>

Monza – Se i cittadini di San Rocco combattono da anni la loro battaglia contro gli odori del depuratore, quelli di Sant’Alessandro ingaggiano da decenni una guerra altrettanto impegnativa contro i rumori. A disturbare la quiete del rione al confine comunale è infatti il rombo assordante delle auto che sfrecciano sulla vicinissima autostrada Milano-Brescia, ma anche il passaggio dei vagoni ferroviari che corrono a pochi metri dalle case. Una situazione a cui nel tempo i cittadini della zona si sono loro malgrado dovuti abituare, ma alla quale non riescono a rassegnarsi. A subire i danni maggiori in termini di inquinamento acustico sono le palazzine delle vie Mercadante e Mogadiscio, costruite proprio a ridosso della ferrovia.

Non va meglio per i residenti delle vie Tripoli e Somalia, e ancora Mercadante, flagellate dal rumore delle auto che percorrono la A4. Non solo autostrada però, a peggiorare ulteriormente la situazione è anche il traffico della tangenziale nord, che si srotola lungo via Somalia «Da anni discutiamo di queste problematiche in consiglio, ma senza riuscire mai a ottenere qualcosa – spiega Luciano Camisasca, coordinatore della commissione Urbanistica in circoscrizione Tre -. La soluzione individuata prevedeva la posa di barriere antirumore, che non son però mai state collocate, se non in un piccolo tratto». In via Mercadante, infatti, l’ingresso delle case si trovano davvero a pochissimi metri dalla staccionata che delimita la ferrovia. «Lì servirebbero delle barriere – continua il coordinatore -. Qualche anno fa eravamo riusciti ad avviare delle trattative con le Ferrovia dello Stato, ma non si è mai giunti a nulla di concreto. E il problema è rimasto tale e quale».

Inutili anche le diverse raccolte firme che negli anni i cittadini hanno portato avanti senza successo. «Alcune sono anche state consegnate alle passate amministrazioni, ma nemmeno questo è servito», ricorda Camisasca. A preoccupare e infastidire i cittadini del quartiere è anche la massiccia presenza di piloni della corrente elettrica che punteggiano tutta la zona. Una fila di tralicci dell’alta tensione che disegnano il quartiere, collegando Sant’Alessandro a Brugherio. Alcuni di questi sono piantati persino nel mezzo dei giardini condominiali, con buona pace dei residenti. «La ferrovia, l’autostrada e i troppi piloni della corrente flagellano il quartiere da anni, e hanno contribuito ad abbassare il valore degli immobili», confermano dalla sede Prima Casa di via San Rocco.
Sarah Valtolina