Monza: “predoni” dei box,la Polizia sgomina la banda

Monza: “predoni” dei box,la Polizia sgomina la banda

Monza – Una Fiat Cinquecento, praticamente nuova, la vendevano a trecento euro, chiavi in mano. Prezzi stracciati anche per un potente scooter Yamaha ‘T Max’, il pezzo preferito di una banda di ladri sgominata nei giorni scorsi dalla squadra investigativa del commissariato di polizia di viale Romagna. Gli agenti hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip Alfredo De Lillo su richiesta dal pm Walter Mapelli, nei confronti di due italiani pregiudicati, L.G., 42 anni, di Milano, e I.P., monzese sessantunenne, accusati anche della rapina del 16 agosto ai danni del bar ‘Milk & Coffee’ di via Premuda (l’episodio che ha dato origine all’indagine), e due giovani marocchini, K.J. e M.Z, 21 e 23 anni. “Erano dei veri e propri predatori dei garage di Monza e non solo: rubavano a getto continuo, a ritmi quotidiani, tutto quello che trovavano”, ha spiegato il dirigente del commissariato Francesco Scalise. Gli investigatori hanno sequestrato telefoni cellulari, navigatori, videocamere, bottiglie di vino pregiato, ma sopratutto una decina di automobili, e altrettanti scooter, quasi tutti ‘T Max’, modello che trovava facili canali di ricettazione, su cui sono in corso ulteriori accertamenti da parte della polizia monzese. Parte della refurtiva, era stata depositata in alcuni box sfitti delle case comunali di via Pellegrini, alla periferia del capoluogo brianzolo, vicino a casa del monzese I.P.. Le auto e gli scooter, dopo essere stati presi nei garage condominiali, dove i proprietari lasciavano le chiavi inserite nel blocco dell’accensione, venivano invece parcheggiati in vari punti della città. La loro posizione veniva indicata telefonicamente dai ladri ai potenziali acquirenti, che potevano eventualmente prendere visione del mezzo prima di decidere di acquistarlo a poche centinaia di euro. Nella banda, secondo quanto spiegano dagli uffici del commissariato, gli italiani avevano un ruolo di leggera predominanza rispetto ai marocchini, giovani ma comunque già esperti, anche se ai furti prendevano parte attivamente tutti e quattro.
Federico Berni