Oggi, alle 14.30, il funerale a Sovico di Michele Racalcati

Oggi, alle 14.30, il funerale a Sovico di Michele Racalcati

Sovico Si è lanciato per salvare la sua fidanzata, che era inciampata sui binari, dall’arrivo del treno in corsa, che lo ha travolto senza dargli scampo. Caso chiuso, quello sulla morte del trentenne di Sovico Michele Racalcati, rimasto ucciso dopo essere stato investito alla stazione di Sesto San Giovanni nella serata di sabato scorso da un convoglio regionale sulla tratta Sondrio Milano.

Lo confermano dalla procura di Monza, nel cui circondario rientra anche il territorio del Comune dell’hinterland nord di Milano, dove il sostituto procuratore Vincenzo Nicolini, magistrato di turno all’epoca del fatto, non ha disposto nemmeno l’autopsia sul corpo dello sfortunato trentenne di Sovico.

Al pm, è stato sufficiente sentire la fidanzata, una ventiquattrenne della provincia di Lecco, per chiarire la dinamica del tragico episodio che, comunque, sin dalle prime battute dell’indagine, ha fatto propendere gli inquirenti della procura e della polizia ferroviaria, verso l’ipotesi di una drammatica concomitanza di cause accidentali, che hanno portato alla morte di Recalcati. Una versione riferita anche dalla sorella della vittima, che dice di aver raccolto il racconto di un testimone oculare, rimasto peraltro scioccato dal fatto.

Il magistrato della procura brianzola, dunque, non disporrà ulteriori accertamenti investigativi, concedendo, come ultimo atto prima di chiedere l’archiviazione, il nulla osta per la celebrazione dei funerali. Funerali che si terranno oggi, sabato 4 dicembre, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale <Cristo Re> di Sovico, paese in cui Michele è cresciuto ed ha frequentato le scuole. Un passato, quello del trentenne, non sempre facile per colpa della tossicodipendenza.

Nell’elegante villetta di via Fiume, le giornate trascorse in attesa che gli inquirenti della procura fornissero la verità sul drammatico fatto di sette giorni fa, sono state evidentemente strazianti per i fratelli ed i genitori di Michele. La madre, vicino al caminetto di casa, non ha mai smesso di dire tra le lacrime che <Michele era buono, Michele era generoso>.

Per la famiglia non vi erano sin dall’inizio dubbi. L’ultimo saluto allo sfortunato trentenne sarà dunque anche l’ultimo atto di una vicenda che dalle prime battute aveva destato particolare clamore. La prima ricostruzione della tragedia che si è consumata alla stazione ferroviaria Primo Maggio di Sesto San Giovanni sabato notte pochi minuti dopo le 23.30, aveva lasciato pensare a un tragico gioco tra i due fidanzati. Una dinamica ora destituita di fondamento.
Federico Berni e Elisabetta Pioltelli