Serie D, Caratese strapazzataL’Olginatese ne fa cinque

Carate Brianza – Una Caporetto azzurra quella andata in scena lo scorso sabato nell’anticipo della 14ma giornata di campionato. Ad una sconvolgente Caratese si è contrapposta una travolgente Olginatese che rifila ben 5 reti al team azzurro guidato da Cortelazzi, al suo esordio fra le mura amiche, unitamente a Matteo Placida, centrale difensivo acquistato in settimana. Una sola parola riconducibile alla prestazione azzurra: imbarazzante o, se preferite, troppo brutta per essere vera. Per volere del nuovo tecnico la formazione azzurra viene disposta in campo numericamente in rigoroso ordine alfabetico (portiere escluso), mentre la difesa sin dall’inizio si dispone a presepe (eh bè, dài, ci siamo quasi…..) concedendo agli ospiti nei primi dieci minuti quattro occasioni da rete, due della quali sfruttate a dovere dal gigante mangia azzurri Luca Chiaia. 
Show-down servito, mentre per Arioli e company è già shutdown (game over se preferite, anche se nulla si è mai acceso).

Paradosso che deve far riflettere: gli azzurri in campo ce l’hanno messa tutta. Al lettore l’ardua sentenza. L’espulsione di Borghesi nella ripresa con rigore per i bianconeri fa calare non definitivamente il sipario perché gli ospiti dilagano con Rossi e poi ancora con Chiaia.

Rimane dunque il dopogara, laddove la Caratese va davvero forte (roba da Real Madrid): rinfresco per gli invitati a base di dolce, salato, pro secco, bibite varie ed anche, per dirla alla Tex Willer, del buon scalda budella. La vera sorpresa è lì, perché di solito le considerazioni dei protagonisti “a caldo” hanno la freschezza di un fossile del mesozoico; invece Cortelazzi sorprende, non banalizza, e parla di una gara “dove i miei ragazzi sono scesi in campo con paura, ma dovrò spiegare loro che la paura devono averla i padri di famiglia senza lavoro, e non chi ha la fortuna di scendere a giocare su un prato verde e che fa il lavoro più bello del mondo”. 

Il mister aggiungerà poi che “secondo me il rigore non c’era, e non considero un’umiliazione prendere cinque gol in casa, anche se questo risultato mi mancava”. Detto di un pubblico ospite (il popolo del “zò mìa mi”) maleducato ed intimidatorio (anche sul 2 a 0 per l’Olginatese) al quale i tifosi azzurri hanno preferito non rispondere (se no sarebbe stata rissa) ben venga il turno infrasettimanale del mercoledì dell’Immacolata in quel di Cantù, fresco corsaro a Trento. Chiodo scaccia chiodo? Sperèm, ma intanto qualche malignità nei confronti dei vertici comincia già a serpeggiare. E purtroppo, come contro l’Olginatese, siamo solo all’inizio.
Sandro Manzoni

CARATESE – OLGINATESE 0-5 
CARATESE: Giordani, Arioli (32′ st Prandini), Barzotti (13′ st Fioroni), Bertolini, Bonfanti, Borghesi, Brivio, Dalla Costa, Giosuele (46′ pt Buonanno), Placida, Rebuscini. Allenatore: Cortelazzi.
OLGINATESE: Otranto, Viganò (28′ pt Iovine), Torno, Pisano, Colombo, Grassi, Laribi, Greco, Chiaia, Rossi, Castagna. Allenatore: Del Piano. 
Marcatori: 8′ pt, 11′ pt, 35′ st Chiaia (O.), 32′ st (rig.), 39′ st. Rossi (O.).
Arbitro: Boggi di Salerno.
Note: 550 spettatori. Ammoniti Bertolini e Placida (Car.), Grassi e Chiaia (O.). Espulso Borghesi (Car.) per fallo da ultimo uomo. Angoli: 7 a 2 per la Caratese. Recupero: 5′ + 0.