Desio ad Anno Zero di SantoroReportage tra insulti e omertà

Desio ad Anno Zero di SantoroReportage tra insulti e omertà

Desio – Desio è di nuovo apparsa sugli schermi della tv nazionale. Dopo “Exit” (La 7) e “L’ultima Parola” (Rai 2), questa volta la città (commissariata dopo lo scioglimento del consiglio comunale in seguito all’operazione anti ndrangheta “Infinito”) è stata protagonista ad “Anno Zero”, la trasmissione di Michele Santoro.

“L’amico terrone” il titolo della puntata andata in onda giovedì sera, dedicata alla ‘ndrangheta. In studio il viceministro della Lega Roberto Castelli, il giornalista Gianluigi Nuzzi, Daniela Santanchè e Santo Versace (Pdl), Fabio Granata (Fli) e Claudio Fava (Sel). A dare spunto al dibattito, oltre al libro “Metastasi” di Nuzzi, con le dichiarazioni di un pentito, anche il lungo reportage realizzato a Desio dai giornalisti Stefano Maria Bianchi, Luca Bertazzoni e Maddalena Oliva, trasmesso a spezzoni.

Il servizio ha sviscerato Desio e tutti gli aspetti legati in qualche modo alla ‘ndrangheta. Dallo scioglimento del consiglio comunale alla cava dei rifiuti illeciti di via Molinara, dagli espropri dei terreni sul tracciato della Pedemontana ai presunti rapporti tra mafia e politica. Diversi i politici e gli imprenditori incalzati dai giornalisti. Tra questi, Rosario Perri, ex assessore provinciale, per 40 anni capo dell’ufficio tecnico di Desio “Perché aveva nascosto 500 mila euro nei tubi?” gli chiede il giornalista. Il geometra invece di rispondere si è chiuso in auto e ha alzato la radio a tutto volume.

In video è apparso anche Pietrogino Pezzano, direttore della Asl di Monza, raggiunto dalla troupe mentre addestra i suoi cani. Al “dottor Doberman” il giornalista ha fatto presente le intercettazioni della sua conversazione con un boss. Pezzano non si è scomposto. “Sua moglie stava male e mi ha chiesto un aiuto, che problema c’è?”. Le telecamere hanno inseguito anche Massimo Ponzoni, raggiunto in consiglio regionale, che ha negato ogni coinvolgimento con gli affiliati.
P.F.