Vasto giro di droga stroncatodalla Polizia: cinque in manette

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Monza – Quando i suoi colleghi ieri mattina sono andati ad arrestarlo eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare ha avuto un malore. Dopo essersi ripreso, li ha seguiti senza opporre alcuna resistenza. In manette, con l’accusa di spaccio, è finito un poliziotto lecchese trentenne che lavora fuori regione. Gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal commissario capo Silvio Esposito, sono arrivati al suo arresto al termine di lunghe indagini (nome in codice “Operazione delirium”) iniziate grazie alle confidenze di un collaboratore. Le indagini hanno portato a individuare un giro di spaccio di cocaina con una ventina di clienti e ieri mattina sono stati effettuati due arresti. In carcere, oltre al poliziotto, è finito anche un 45enne sempre residente a Lecco. Secondo l’accusa, l’agente era sia consumatore che spacciatore di cocaina. Non solo: in un’occasione si sarebbe allontanato dal posto di lavoro proprio per andare ad acquistare una dose e avrebbe anche aiutato il suo fornitore segnalando i numeri di targa e i movimenti delle auto civetta usate dalla squadra mobile.
Altre cinque ordinanza di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di altrettanti immigrati marocchini accusati di aver messo in piedi un vasto giro di spaccio di droga (tanto da aver avuto circa 500 “clienti”) tra le province di Lecco e Monza, comunque slegato dal precedente. Due ordinanze sono state notificate in carcere ieri mattina, ai due immigrati che erano già stati arrestati in precedenza. Gli altri tre – anche loro arrestati e poi scarcerati – sono ora irreperibili. Secondo la ricostruzione della polizia (coordinata dalla Dia di Milano) i cinque erano davvero ben organizzati: c’era chi procacciava nuovi clienti, chi si occupava di procurare auto e telefonini e altri mezzi, chi acquistava la droga dai “grossisti” e chi provvedeva poi a distribuire le singole dosi. In particolare veniva spacciata cocaina, ma in certi casi anche eroina e hashish. L’inchiesta (nome in codice “Centauro”) ha portato al sequestro di due auto di grossa cilindrata del valore di circa 50 mila euro che sono ora sono state date in uso proprio alla Mobile.