Monza, domeniche a piedi?Imprenditori convinti a metà

Monza – Le domeniche a piedi non piacciono alle imprese lombarde: circa la metà crede, infatti, che lasciare a casa l’automobile una tantum non serva. Piuttosto, lo stop festivo alle automobili in città dovrebbe essere effettuato regolarmente e comunque coordinato in più città (circa 40%). La ricetta antismog per gli imprenditori lombardi passa attraverso il potenziamento del servizio di trasporto pubblico (53,5%), in particolare a Milano, o attraverso l’introduzione di incentivi per la sostituzione degli impianti di riscaldamento domestici meno efficienti (57,2%), richiesta che arriva quasi al 70% tra le imprese monzesi, o il passaggio ad autoveicoli “zero emission” (44,5%). E per quanto riguarda il pedaggio di ingresso nei centri storici, 1 impresa lombarda su 3 sarebbe favorevole ad estenderlo a tutte le tipologie di autoveicoli, specie a Milano, dove la percentuale sale al 38,6%, mentre il 20,8% degli imprenditori lombardi vorrebbe che fosse rivolto ai soli veicoli inquinanti. E la spesa per l’ambiente di ogni impresa lombarda è di circa 8.000 euro all’anno, spesa legata ai costi dovuti al traffico, all’inquinamento ambientale e all’adeguamento alle normative. In particolare, il traffico per 1 imprenditore lombardo su 4 crea ritardi sia nella consegna delle merci, sia nel percorso casa-azienda dei dipendenti; così come per 1 imprenditore su 5 l’inquinamento ambientale incide sui costi legati alla pulizia esterna degli edifici delle aziende. Per le imprese lombarde le spese di adeguamento alla normativa in materia ambientale equivalgono soprattutto a maggiori oneri burocratici e a costi per lo smaltimento dei rifiuti. E per muoversi in città, quasi la metà dei milanesi sceglie i mezzi pubblici e 1 su 5 guarda con favore anche a nuove forme di mobilità sostenibile (car e bike sharing), mentre monzesi e brianzoli non disdegnano la bicicletta o amano, quando possibile, andare a piedi (14%). È quanto emerge da stime ed elaborazioni dell’indagine “Imprese, ambiente e inquinamento”, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza che ha coinvolto circa 500 imprenditori lombardi.

“L’ambiente non è solo un costo, è anche un investimento – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – Oltre al business crescente della “green economy”, la qualità dell’ambiente è indicatore della qualità della vita, che per il Made in Italy è un fattore non secondario della competitività. In fondo esportiamo insieme ai prodotti un’idea, un “pezzo” del nostro Paese, della sua cultura e del suo patrimonio ambientale”.

Le imprese lombarde ed il traffico: Il traffico per 1 imprenditore lombardo su 4 crea ritardi sia nella consegna delle merci, sia nel percorso casa-azienda dei dipendenti. Ai quali vanno aggiunti il 23,6% che lamenti ritardi esclusivamente nella mobilità dei dipendenti ed il 21% nella consegna delle merci. Complessivamente, dunque, 7 imprese lombarde su 10 subiscono danni a causa del traffico quotidiano.

Le imprese lombarde e l’inquinamento ambientale 1 imprenditore lombardo su 5 individua nella pulizia esterna degli edifici la voce di costo più significativa causata dall’inquinamento ambientale. Seguono le assenze legate a malattie, come quelle respiratorie, del personale (8,8%). Complessivamente circa il 65% delle imprese lombarde lamenta costi legati all’inquinamento ambientale.

Le imprese lombarde e la normativa ambientale Stare al passo con la normativa ambientale significa per le imprese lombarde soprattutto disbrigare gli obblighi burocratici (45,2%), smaltire i rifiuti (34,3%), adeguarsi ai processi produttivi (15,2%) e ai nuovi macchinari (14,1%).

Smog e inquinamento tra Milano e Monza. Il 59,3% dei milanesi guarda al potenziamento del servizio pubblico come alla ricetta antismog. E riguardo al pedaggio di ingresso in città, il 38,6% vorrebbe che fosse rivolto a tutte le tipologie di veicoli e 1 su 5 individua nei costi per effettuare la raccolta differenziata uno dei fattori maggiormente incisivi per l’adeguamento alla normativa in materia ambientale. Per muoversi in città, quasi la metà sceglie i mezzi pubblici e 1 su 5 guarda con favore anche a nuove forme di mobilità sostenibile (car e bike sharing). Le imprese monzesi guardano invece agli incentivi per la sostituzione degli impianti di riscaldamento domestici come alla migliore soluzione antismog e ritengono che il traffico incida sul fatturato dell’azienda soprattutto in termini di ritardi nel percorso casa-azienda dei dipendenti (il 24,5%). E scelgono la bicicletta o preferiscono muoversi a piedi per raggiungere il centro città. È quanto emerge da stime ed elaborazioni dell’indagine “Imprese, ambiente e inquinamento”, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza che ha coinvolto circa 500 imprenditori lombardi.