Giovane disabile bloccata in casaServono volontari per trasporto

Monza – Vive reclusa in casa senza poter uscire, incontrare altri ragazzi della sua età, imparare un mestiere o semplicemente svagarsi un po’. È il destino di Alessandra (il nome è di fantasia), una giovane residente nel quartiere di san Rocco. Il motivo? È costretta da qualche anno a vivere su una sedia a rotelle, non riesce a muoversi con i mezzi pubblici, perché non tutti sono adeguati alle sue condizioni e il servizio di trasporto disabili di cui beneficiava, grazie ad un’associazione di Monza, è stato sospeso per mancanza di fondi. A raccontarci la storia di Alessandra è Agostino Pleni, un pensionato monzese che ha incontrato la ragazza in un centro di riabilitazione e ha iniziato ad aiutarla.

«Mi spiace vederla chiusa in casa- dice- mi sono dato da fare, ho imparato a navigare in internet per vedere se a Monza ci sono realtà del volontariato o cooperative sociali in grado di offrire una borsa lavoro per Alessandra o anche semplicemente un momento di svago». Fino a poco tempo fa Alessandra ha frequentato il centro Stella Polare: «Andava volentieri- racconta Agostino- poi è venuto meno il servizio di trasporto e l’esperienza si è conclusa». Del caso di questa giovane ci eravamo già occupati qualche anno, fa quando viveva in una casa Aler piena di barriere architettoniche. «Grazie all’intervento de ”Il Cittadino”- ricorda Pleni- Alessandra e la sua famiglia hanno ottenuto un appartamento più grande, dove la carrozzina non trova più ostacoli. Mi auguro che anche questo nuovo appello sia ascoltato. Possibile che non esista in tutta Monza un’associazione in grado di aiutare Alessandra nel trasporto, offrendole anche un luogo di aggregazione o di crescita professionale per darle la possibilità di un futuro dignitoso?».

Rosella Redaelli