Arcore, vendono casa e tengonosoldi: madre e figlio ai domiciliari

Volevano un appartamento più piccolo, dove trascorrere la vecchiaia in tutta serenità. Per questo si sono rivolti a un'intermediatrice immobiliare perché vendesse la loro villa. Scelta rivelatasi infelice, visto che la donna ha sì venduto la casa ma si è tenuta i soldi: ora è ai domiciliari insieme al figlio.
Monza: truffe agli anziani,l’allarme del procuratore capo

Arcore – Volevano un appartamento più piccolo, dove trascorrere la vecchiaia in tutta serenità. Troppo faticoso per loro, passati i settant’anni, star dietro alla loro villetta di Arcore dopo una vita di sacrifici; lui operaio in pensione, lei casalinga. Per questo si sono rivolti a quell’amica di famiglia, che di mestiere fa l’intermediatrice immobiliare, perché vendesse la loro villa per spostarsi in un appartamento e far fronte alla vecchiaia con un po’ di soldi liquidi da parte. Scelta rivelatasi assai infelice, visto che, dopo un anno e mezzo, marito e moglie si sono ritrovati senza casa, l’unico loro patrimonio.
In carcere madre e figlio – Per la 47enne brianzola Margherita Vimercati e per il figlio 22enne, R.N., sono arrivati ora i conti con la giustizia. I carabinieri di Arcore, tra martedì e mercoledì, hanno eseguito nei loro confronti un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari firmata dal gip Licinia Petrella, su richiesta del pm Donata Costa, che per i due aveva chiesto il carcere. I due anziani di Lesmo, si erano rivolti alla donna nel maggio 2009 per conferirle il mandato a vendere il loro immobile; atto firmato il 20 maggio in uno studio notarile di Monza. Nel frattempo, la coppia si trasferisce in un appartamento di Usmate, che la donna ora ai domiciliari sosteneva essere di sua figlia. In realtà,per quella casa la Vimercati aveva sottoscritto un preliminare di compravendita, ma aveva poi rinunciato all’acquisto. Aveva invece venduto, nel giugno 2010, la villetta di Arcore per 200mila euro, come avrebbero scoperto i due proprietari quando, recatisi davanti alla loro casa, si sono trovasti gli operai al lavoro per opere di ristrutturazioni. Questo nonostante la Vimercati sostenesse che la villa non fosse venduta, per poi rendersi irreperibile, come sostengono le accuse. Di qui la denuncia, e l’arresto con l’accusa di truffa aggravata.
Parla l’avvocato –  «Un reato ancor di più odioso, quando viene commesso ai danni delle cosiddette fasce deboli – è il commento dell’avvocato Pasquale De Sena, che assiste i due pensionati -. Siamo contenti per la velocità con cui si è mossa la giustizia, e auspichiamo che i miei assistiti possano avere il denaro che spetta loro dalla vendita della casa».
Altro caso a Villasanta – Le accuse che hanno portato alla misura restrittiva per madre e figlio, riguardano un’ulteriore ipotesi di reato in relazione a un’altra compravendita di un appartamento a Villasanta. Vittime un uomo e la sua compagna, più giovani dei pensionati arcoresi. A questi, i due indagati si arebbero presentati falsamente come proprietari dell’appartamento, contrattando con loro la vendita dello stesso. In questo modo avrebbero incassato 30mila euro. Le esigenze cautelari, che hanno portato all’emissione della misura degli arresti domiciliari, sono state giustificate col pericolo di fuga di madre e figlio, incensurati. Sembra infatti, che i due, intraprendessero numerosi viaggi d’affari in nord Europa, Francia o Thailandia.
Il caso di Monza – La vicenda ricorda per qualche aspetto quella che aveva come protagonista (in negativo) il 29enne rumeno Mihai Viorel Torea, ex mendicante arrestato dai carabinieri due anni fa per una truffa ai danni di un’anziana di 84 anni. Torea chiedeva moneta ai passanti davanti al supermarket di Parco 80. È lì che la donna lo ha conosciuto e lo ha accolto in casa, impietosita. Lentamente, con diversi stratagemmi, l’uomo era riuscito a vendere la casa della donna. Torea è stato condannato a 4 anni e 8 mesi.
Federico Berni