Monza, Roche: trattativa in stalloNuovo incontro mercoledì

Monza, Roche: trattativa in stalloNuovo incontro mercoledì

Monza – Trattativa in stallo e sciopero di otto ore con presidio davanti alla sede dell’azienda. È la risposta che lunedì i lavoratori di Roche hanno dato allo stop dei negoziati tra sindacati e proprietà, dopo l’incontro dello scorso 22 febbraio in Assolombarda dove le parti si sono trovate ancora una volta molto distanti: i lavoratori parlano di «proposte assolutamente insoddisfacenti», l’azienda invece di «un totale irrigidimento della controparte», ovvero delle organizzazioni sindacali. Inevitabile, dunque, la protesta di lunedì scorso alla quale sono intervenuti informatori farmaceutici di Roche da tutta Italia.

Uno sciopero che ha avuto il proprio culmine nell’assemblea dei lavoratori durante la quale è stato spiegato a che punto si è arenata la trattativa: tre le azioni prospettate dall’azienda, al fine di rendere meno pesante l’impatto degli esuberi – 150 complessivamente, 30 nella sede di Monza – sono stati prospettati prepensionamenti, ricollocazioni in Quintiles, e mobilità volontaria. L’opzione Quintiles è riservata a 23 lavoratori della linea «Prodotti maturi» a condizioni immutate rispetto a quelle prospettate in precedenza: contratto nazionale dei chimici a tempo indeterminato, stesso livello di inquadramento, dalle 35 mila alle 38 mila euro all’anno di retribuzione, 15 mensilità di incentivo. La rsu di Roche e la Fulc (Federazione unitaria lavoratori chimici) – affinchè l’opzione Quintiles diventi praticabile – hanno chiesto che venga garantita parità di stipendio e un incentivo più elevato. L’azienda ha poi specificato le sue condizioni per l’identificazione dei «residuali», ovvero di quei lavoratori che, non accettando le soluzioni previste, verrebbero posti forzosamente in mobilità senza incentivo. A questo proposito l’azienda ha proposto la creazione di una graduatoria basata sui criteri previsti dalla legge sulla mobilità: anzianità, carichi familiari e criteri tecnico organizzativi, come vicinanza al centro ospedaliero di riferimento, continuità relazionale con i clinici di riferimento, laurea in discipline scientifiche. Una problematica di tipo politico-normativa che rsu e Fulc – avendo preso atto della controfferta dell’azienda – hanno comunque ribadito di volere affrontare dopo avere risolto la questione economica legata alla mobilità volontaria.

Per quanto concerne i parametri di anzianità, età, coniuge a carico o figlio a carico, correlati alle rispettive spettanti mensilità, presentati da parte di Roche come incentivo alla mobilità volontaria, i rappresentanti dei lavoratori sono stati chiari: «Questa proposta è assolutamente insoddisfacente», hanno dichiarato senza mezzi termini. Le posizioni rimangono, dunque, molto distanti e difficilmente due sole settimane di riflessione potrà ridurre la distanza a tal punto da trovare l’accordo durante il prossimo incontro, che è già stato fissato in Assolombarda a Milano per il prossimo 9 marzo.
Luca Scarpetta