Tradotto il Chronicon di Morigia:la storia di Monza, fino al 1300

Tradotto il Chronicon di Morigia:la storia di Monza, fino al 1300

MonzaSarà presentato domenica alle 11 al “Libraccio” di via Vittorio Emanuele il nuovo libro di Valeriana Maspero. L’autrice si è cimentata nella prima traduzione completa del Chronicon modoetiense di Bonincontro Morigia. Si tratta del primo testo sulla storia di Monza nel XIV secolo. Secondo la tradizione dei cronisti medievali anche Bonincontro, figlio di una nobile famiglia di fede ghibellina, inizia la sua cronistoria con la creazione del mondo per arrivare alla fondazione di Modoetia e alla narrazione sintetica delle vicende storiche fino alla morte di Federico II nel 1250. Dopo una parentesi dedicata a San Gerardo e alla vita del Santo c’è il racconto puntuale del periodo vissuto dall’autore: dal 1300 al 1345 ,anno del ritorno da Avignone del tesoro del Duomo.

“Questa –scritta da Bonincontro Morigia- è la storia di Modoetia, città proclamata sede e capitale del regno di Lombardia dagli imperatori”. Così si apre il Chronicon Modoetiense,opera trecentesca,  tradotta per la prima volta integralmente. Bonincontro Morigia può essere considerato a ragione il primo cronista di Monza. E’ lui stesso a spiegare il contenuto della sua opera: “Essa tratta dei nomi e del tempo di molti imperatori,dell’arrivo in Italia di varie tribù di Goti e Longobardi,dell’edificazione di un santuario in questa contrada e del nome ad esso imposto perchè avvenne un miracolo(…)”
Tutto ciò che avvenne a Monza (e in Lombardia) tra il 1300 e il 1350 circa.
Di certo si sa che l’opera fu commissionata da Giovanni Visconti, allora arcivescovo e signore di Milano al Morigia che era un letterato di buon livello e politico influente, nato da una nobile famiglia che aveva casa nei pressi del ponte d’Arena.

Il Chronicon è pervenuto attraverso almeno due codici antichi: uno è stato rubato, secondo quanto riporta lo storico Francesco Frisi nelle “Memorie storiche di Monza” (1794),l’altro venne utilizzato dall’abate monzese Bartolomeo Zucchi che lo editò la prima volta nel 1601.
Il codice superstite è conservato all’Ambrosiana di Milano, un altro alla Sorbona di Parigi. Alla biblioteca civica di Monza è invece conservata una copia inserita nella monumentale opera di Ludovico Muratori del 1723-51 “Rerum Italicorum scriptores” in cui l’autore raccolse tutti i Chronicon che ritrovò nel suo peregrinare per l’Italia.

Valeriana Maspero per la sua traduzione si è affidata proprio al testo raccolto dal Muratori che, per i caratteri gotici e le immagini presenti, ha sicuramente utilizzato la copia secentesca edita da Bartolomeo Zucchi.
La traduzione della Maspero consegna ora ai monzesi un’opera importante per conoscere a fondo la storia della città nel XIV secolo. Si tratta di una vera miniera di notizie sul processo urbanistico di Monza, sulla sua crescita, sulle vicende del tesoro di Teodelinda, impegnato dai Toriani presso i frati Umiliati di Sant’Agata e riscattato da Matteo Visconti nel 1319, sulla costruzione del Castello,  sui difficili rapporti tra le parti politiche attive a Monza, a Milano e in altre città. Interessante la prefazione e la raccolta finale di tutti i nomi dei protagonisti delle vicende narrate.
Rosella Readelli