Operaio 60enne di Vimercatecerca di darsi fuoco al lavoro

Stava lavorando quando, colto da un raptus, ha preso in mano una bottiglia di alcol, versandoselo addosso. Poi, sotto gli occhi spaventati dei colleghi, il nordafricano di 60 anni, regolari, ha preso un accendino e ha cercato di darsi fuoco.
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Vimercate – Ha gettato nel panico tutti i colleghi di lavoro il 60enne nordafricano di Vimercate che lunedì mattina si è cosparso d’alcol e ha minacciato di darsi fuoco con un accendino. Mentre chi lavorava cercava di disarmarlo, è stato un paradossalmente provvidenziale malore a fargli perder i sensi e a distoglierlo dal piano suicida che aveva in mente. La vicenda è accaduta intorno alle 10.30 presso la ditta di cui il vimercatese è dipendente, la “Piazzalunga Group”, ex Fagrel di Verderio Inferiore, in via Fausto Coppi. Lo straniero, che risulta sposato e regolarmente residente in città, si trovava nel capannone e stava lavorando regolarmente a un macchinario quando l’angoscia lo ha colto.

Ha afferrato una bottiglia di alcol che si trovava nei paraggi e se l’è versata addosso. Poi ha dato in escandescenze attirando l’attenzione dei colleghi. Un’attenzione che si è ben presto trasformata in orrore quando gli operai che lavorano con il 60enne hanno visto l’accendino nelle sue mani e capito le sue intenzioni. Hanno provato a calmarlo e a convincerlo a gettare a terra l’oggetto che con una scintilla lo avrebbe potuto condannare, ma non c’è stato verso di dissuaderlo. L’ansia e forse una disperazione sulle cui cause non ci sono certezze sono intervenute appena in tempo per disarmare il lavoratore. Nel bel mezzo della scenata, è stato colto da un malore che lo ha fatto cadere a terra e che ha consentito ai collegi di sottrargli l’accendino.

Sul posto è stata chiamata l’ambulanza che ha caricato il disperato all’ospedale di Vimercate. Poco prima però l’uomo ha ripreso conoscenza e, pur ormai privo dell’accendino, è tornato preda dell’agitazione e ha cercato inizialmente di rifiutare con veemenza il ricovero nel nosocomio cittadino. A gestire l’emergenza sono stati chiamati anche i vigili del fuoco e i carabinieri della stazione di Merate e del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia meratese dell’Arma. Una volta scongiurato il pericolo e tirato un sospiro di sollievo per le sorti del vimercatese, l’interrogativo sulle ragioni del disperato gesto ha preso il sopravvento.

Sembra che le motivazioni possano ricercarsi in alcune difficoltà lavorative, in particolare di tipo economico, ma il 60enne non risulta nuovo a gesti estremi come quello commesso lunedì e pare che a fare la sua parte possa essere una forma di sofferenza di tipo psicologico. Per questo tipo di disagio si sarebbe già sottoposto al alcune terapie mediche.