Monza, i lavoratori Equitaliainsultati agli sportelli

Vita dura per gli impiegati di Equitalia Esatri: a livello nazionale sono stati oggetto di gravi episodi di intolleranza, ma anche a Monza gli insulti non sono poi così rari. Unica colpa: dover riscuotere i tributi per lo Stato
Monza, i lavoratori Equitaliainsultati agli sportelli

Monza – «I politici se la prendono con chi fa rispettare le leggi, invece di prendersela con chi certe leggi le fa». Ovvero con se stessi. È questo il monito di Emanuela Luraschi, segretaria di coordinamento e coordinatrice regionale di Fisac Cgil Monza e Brianza, che insieme alle segreterie nazionali di Fd, Fabi, Fiba Cisl, Cgil, Snalec, Ugl e Uilca, lancia un appello a non scaricare su Equitalia Esatri le responsabilità derivate da un inasprimento dei controlli relativamente alla riscossione dei tributi. Un giro di vite, voluto dal governo e da Roma, che – complice la campagna elettorale – sta creando un clima di tensione soprattutto in quelle zone dove altre situazioni critiche sono già al culmine e dove si sono verificate aggressioni agli sportelli.

Non è il caso di Monza, per il momento, anche se gli insulti sono all’ordine del giorno: «È sempre stato così – ha confermato Luraschi – anche se, come impiegati, cerchiamo di risolvere i problemi e di essere concilianti. Qualcuno che riconosce che siamo gentili comunque c’è». Non la politica, che spesso scarica su Equitalia responsabilità proprie «salvo poi – sottolinea la sindacalista – mostrare la medaglia di cui si fregiano con i tributi che Equitalia incassa».

Luraschi prosegue: « Il nostro è un settore tutto regolato da norme di legge, nel quale la spinta al continuo efficientamento azzera i già ristrettissimi margini di discrezionalità. Essere continuamente insultati agli sportelli, messi all’indice dall’opinione pubblica, attaccati nei social network e talvolta perfino fisicamente, è una condizione del tutto ingiusta e insopportabile per dei lavoratori unicamente colpevoli di rappresentare lo Stato e gli Enti Locali nella funzione di riscuotitori delle imposte».

Non raramente sono proprio i lavoratori di Equitalia a sentirsi frustrati dal fatto di essere costretti a perseguire un contribuente che non riesce a pagare poche centinaia di euro di debito, mentre si rendono conto che il grande evasore ha potuto utilizzare tutte le opportunità che la legge gli consente per nascondere le sue proprietà e risultare nullatenente «in barba alle cifre da capogiro strombazzate sui media in tema di accertamenti tributari». Quegli stessi lavoratori che – con l’inclusione del settore stato, lo scorso anno, fra le realtà destinatarie di precise misure anticrisi – sono assoggettati al blocco, per tre anni, di tutti i trattamenti economici. Da luglio, poi, entrerà in vigore la legge che abolisce la «cartella», riducendo i giorni disponibili per i ricorsi da 120 a 60 giorni: «Un modo per snellire la burocrazia, d’accordo – ha concluso Luraschi – ma questo non agevola certo il contribuente».
L.S.