La Cisl: per le Officine Monzesisituazione ancora bloccata

Chi è in cassa dal mese di febbraio non riceve lo stipendio e in Tribunale la situazione resta ancora bloccata. Tira una brutta aria per le Officine Monzesi, per le quali le prospettive restano nebulose. Lo denuncia la Cisl
La Cisl: per le Officine Monzesisituazione ancora bloccata

Monza – Cisl sul piede di guerra sul fronte Officine Monzesi. È furioso Lorenzo Ballerini, sindacalista di Fim Cisl Brianza, dopo l’ennesimo rinvio da parte del Tribunale di Monza del caso della storica azienda metalmeccanica che da cinque mesi sta attendendo il placet dei creditori rispetto al programma di rientro che verrebbe stipulato in regime di concordato preventivo, che permetterebbe all’azienda di sopravvivere.

L’appuntamento annunciato come «decisivo» per le sorti di Officine Monzesi era stato, infatti, fissato per lo scorso 18 maggio, ma un «ritardo» strategico in aula ha permesso ai creditori di avere a disposizione un ulteriore mese di tempo prima del pronunciamento: «Sono stanco di questi giochini – ha tuonato Ballerini – non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Qui non si capisce più cosa sta accadendo: certi accordi non sono stati mantenuti e nello stesso tempo sono ancora in attesa di ricevere risposte dal commissario». Una situazione molto diversa, insomma, rispetto al cauto ottimismo di pochi mesi fa: «Mi sta facendo arrabbiare – ha proseguito Ballerini – il fatto che nel frattempo il quadro è cambiato rispetto a qualche tempo fa: è chiaro che se qualche azienda fosse interessata a rilevare Officine Monzesi, e qualcuno c’è, non si farebbe avanti né adesso né mai, finchè i problemi non saranno risolti. Perché è chiaro che nessun imprenditore si farebbe carico dei debiti di altri. A questo punto non escludo la possibilità di un faccia a faccia con il giudice e con i commissari per cercare di sbloccare la situazione».

Non solo, perché adesso anche la questione occupazionale si sta aggravando: attualmente sono 45 i lavoratori in forza a Officine Monzesi; di questi 15 sono in azienda a lavorare, circa 20 sono impiegati all’interno di ditte terze, mentre una decina è ancora a casa alla ricerca di un altro posto di lavoro. Ma da febbraio queste persone non stanno percependo più il salario della cassa integrazione straordinaria: «Abbiamo chiesto – ha proseguito Ballerini – di anticipare i tfr per la cassa e non abbiamo ancora ricevuto una risposta. Intanto la cigs è in scadenza il prossimo 23 giugno, ma anche da questo punto di vista non ci è stato ancora detto se potrà essere prorogata, come noi abbiamo chiesto, fino al prossimo dicembre».
L.S.