Dalla Liguria tappa in autodromoper piazzare una tela di Morandi

Da un dipinto di Giorgio Morandi trovato nel bagagliaio di un'auto, all'autodromo, a una valigia abbandonata in un cantiere, in Liguria, contenente opere d'arte rubate per 2,5 milioni, tutte recuperate: brillante operazione dei carabinieri Tpc di Monza
Dalla Liguria tappa in autodromoper piazzare una tela di Morandi

Monza – Il bottino era custodito in una normale ‘Samsonite’ rossa da viaggio. Una dozzina di tele firmate da alcuni maestri del novecento, da Warhol a Giorgio Morandi, buttate in un angolo di un cantiere edile ad Albenga, lungo la riviera del ponente ligure.

Ma per arrivare alla scoperta effettuata dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico culturale di Monza, comandati dal capitano Andrea Ilari, occorre fare un breve passo indietro al pomeriggio di sabato 28 maggio. All’ingresso dell’Autodromo, all’interno del Parco di Monza, i carabinieri del nucleo radiomobile del capoluogo fermano due individui in macchina, per un controllo del tutto occasionale.

Si tratta di due uomini di 46 e 50 anni, residenti in Liguria, pregiudicati per truffa, uno dei quali appena uscito dal carcere, dove ha scontato appunto una condanna per reati contro il patrimonio. Nel bagagliaio, i due tengono un dipinto firmato Giorgio Morandi. Un oggetto che vale centinaia di migliaia di euro. Immediata la segnalazione dei militari ai colleghi del Nucleo Tpc, i quali, grazie alla disponibilità di una banca dati aggiornata e internazionale, scoprono che il Morandi ritrovato al parco era stato rubato a marzo di quest’anno da casa di una facoltosa signora milanese, collezionista d’arte, trasferitasi ormai da anni a Montecarlo.

Le indagini dei carabinieri si sono dunque spostate in riviera, dove all’interno di un container nell’area di un cantiere di Albenga, è stato trovato il resto della refurtiva. Altre quattro nature morte di Morandi, due dipinti di Andy Wharol raffiguranti Mao Tse Tung, un quadro astratto di Fernand Leger del 1935, un altro soggetto astratto di Virginio Ghiringhelli, un ritratto di donna di Balthus, e due dipinti etnici provenienti da India e Giappone del diciannovesimo secolo. Tutte opere trafugate nella dimora del Principato di Monaco, il cui valore si aggira attorono ai due milioni e mezzo di euro.

Quadri di piccole dimensioni, i più facili da infilare in una borsa e portare via senza dare nell’occhio. Opere che hanno girato il mondo, come testimoniano le etichette di vari musei poste sul retro dellie cornici, dalla galleria Sonnabend di Parigi, dove nel 1973 è arrivato uno dei ritratti di Mao del maestro Wharol, che da lì è finito direttamente nella disponibilità della collezionista milanese, fino alla celebre Tate Gallery di Londra.

Merce troppo difficile da piazzare, senza i contatti e le conoscenze giuste all’estero, per i due liguri denunciati con l’accusa di ricettazione assieme ad una donna rumena, compagna di una di loro, la cui casa di Imperia è stata perquisita senza esiti dai militari. Forse la banda stava riuscendo a piazzare il Morandi sequestrato a Monza. E probabile che i due avessero appuntamento al parco proprio per questo motivo. Di sicuro non si trattava di un “regalo”, come hanno raccontato i due ai carabinieri.
Federico Berni