Troppi guasti, stop ai rincariLegambiente contro Trenord

Basta aumenti alle tariffe dei biglietti ferroviari. Lo chiede a gran voce Legambiente Lombardia che, a sostegno della sua tesi, porta i dati relativi al vertiginoso aumento delle soppressioni di convogli a causa di guasti ai locomotori.
L’inferno quotidiano dei pendolariLegambiente, viaggio nel disastro

Monza – Legambiente scende in campo al fianco dei pendolari e chiede uno stop all’aumento delle tariffe per i treni. Siamo lontani, dice l’associazione, dai parametri di qualità accettabile: troppe soppressioni di treni e troppi guasti ai locomotori. Le vetture guaste sostano in media 32 giorni nelle officine. A gennaio – sostiene Legambiente – le soppressioni mensili dei treni erano 303, a febbraio 306, a marzo 356 e ad aprile 358: insomma +18% tra gennaio ed aprile.

Vi è stata inoltre, dice l’associazione, una crescita enorme dei guasti ai locomotori che hanno richiesto l’intervento di un locomotore di soccorso: infatti si è passati da 59 guasti di gennaio ai 120 di febbraio, 104 di marzo fino ai 175 di aprile (+ 196% gennaio-aprile). La riduzione di carrozze treni rispetto a quella programmata è stata sempre elevata: 4% a gennaio, 3,6% febbraio, 3,2% marzo e 3,3% ad aprile.

La soglia massima del 3% fissata dal contratto di servizio è sempre stata abbondantemente superata. La giustificazione di un nuovo aumento del 10% per incrementare gli investimenti non tiene – dice Dario Balotta di Legambiente della Lombardia -: si spendono troppi soldi per treni vuoti come il Malpensa- Milano Centrale che trasporta solo 1.500 persone al giorno, ma i 51 treni giornalieri offrono 21.063 posti con un deludente coefficiente di utilizzo del 7%. Non solo: i parametri di misurazione della qualità – dice Legambiente – devono essere legati a principi di efficienza da quantificare sulla qualità e sulla rapidità della manutenzione dei rotabili.

A fronte dell’aumento dei treni giornalieri e di conseguenza del fabbisogno manutentivo dei rotabili la capacità manutentiva di Trenord è diminuita, tant’è vero che senza pezzi di ricambio, con una scarsa manutenzione programmata e personale delle officine insufficiente, le vetture sostano in media 32 giorni per ogni riparazione, mentre normalmente nelle officine ferroviarie europee i mezzi sostano 2 o 3 giorni medi. Prima di fare nuovi aumenti – conclude l’associazione – vanno verificate tutte le strade per ridurre i costi di esercizio e aumentare l’efficienza gestionale di Trenord.