Unipol, i legali del premier al gip:”E’ Monza competente del caso”

Milano, rinviata l'udienza in cui il gip deve decidere se archiviare o no l'ipotesi di reato di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio del premier sul caso Il Giornale-Unipol. Per i legali di Berlusconi ''la competenza è della Procura di Monza''.
Unipol, i legali del premier al gip:”E’ Monza competente del caso”

Milano – E’ terminata con un rinvio a martedì prossimo l’udienza camerale fissata dal gip di Milano Stefania Donadeo per approfondire l’archiviazione o meno per l’ipotesi di reato di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio del premier in relazione alla pubblicazione su Il Giornale della telefonata intercettata in cui Piero Fassino diceva a Giovanni Consorte la famosa frase «abbiamo una banca». Ieri la questione non è stata affrontata nel merito.

Davanti al gip i legali del premier Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno infatti sollevato alcune questioni procedurali. Una prima riguarda la mancanza delle motivazioni per cui il giudice ha deciso di fissare l’udienza odierna; una seconda questione riguarda invece l’incompetenza territoriale «conclamata» come è stata definita dai legali. Secondo la difesa infatti se come risulta dalle indagini Favata e un altro imprenditore incontrarono il premier e Paolo Berlusconi ad Arcore la vigilia di Natale 2005 per far ascoltare l’intercettazione attraverso una pen drive, la competenza in ogni caso riguarderebbe Monza. Una terza ed ultima questione riguarda invece il fatto che il giudice dovrebbe astenersi dalla decisione.

Il riferimento è al fatto che la stessa Donadeo ha già stabilito, nell’ambito della vicenda, il rinvio a giudizio di Paolo Berlusconi e la condanna dell’imprenditore Favata a due anni e quattro mesi. L’iscrizione per Silvio Berlusconi per concorso in ricettazione e rivelazione d’ufficio era stata ”tecnica”. Subito dopo infatti lo stesso pubblico ministero Fabrizio Romanelli aveva chiesto l’archiviazione. Secondo il pm infatti Paolo Berlusconi avrebbe commesso reato «in favore del fratello» ma nella richiesta la stessa accusa precisava «non vi è prova tranquillante della materiale ricezione della chiavetta» da parte del premier. Nell’udienza di martedì prossimo il gip dovrà pronunciarsi su queste questioni procedurali. Di fatto la questione nel merito non è stata ancora affrontata.