A Monza Isa dichiarato inagibileLa scuola d’arte perde otto aule

Da una parte della Villa entrano in pompa magna i ministeri. Dall'altra la scuola d'arte di Monza perde i pezzi. Letteralmente perché il Comune, sopo un sopralluogo, ha deciso la chiusura di otto aule dell'istituto. E gli studenti protestano.
A Monza Isa dichiarato inagibileLa scuola d’arte perde otto aule

Monza – L’istituto d’arte, la storica scuola che si trova in Villa Reale, è alla ricerca di spazi. Da tempo si parla di emergenza quando si discute di questo plesso che, da sempre si trova nei locali della Villa, ma che il progetto Carbonara per la riqualificazione dell’intero edificio non prevede. Da alcuni anni il Comune e la Provincia vorrebbero spostare la scuola, costruendo un nuovo edificio che risponda alle specificità di un istituto di questo genere, con i laboratori adeguati e le strutture necessarie per garantire un percorso di studi ai ragazzi.

Proprio nei giorni scorsi è emersa, dopo una serie di sopralluoghi voluti dall’amministrazione comunale, l’inagibilità dell’ex Borsa, struttura che da decenni ospita alcuni aule dell’Isa-Iss. Un déjà-vu, quando le aule del Borsa vennero concesse all’Isa era in atto un percorso di crescita e ampliamento della scuola, così come sta avvenendo ora. Ma già vent’anni fa i problemi legati alla manutenzione erano un grosso problema. Oggi l’Isa è diventato istituto di istruzione superiore, vede contemporaneamente presenti ben tre tipi di scuole, due che stanno andando ad esaurimento ma ci saranno ancora per alcuni anni (Isa e Liceo artistico Leonardo), una nata di recente, il liceo artistico dotato di sei indirizzi, l’unico in area comunale e uno dei pochi in area provinciale.

L’utenza che lo frequenta, e che vi farà sempre più riferimento, se continuerà a crescere come in questo periodo, viene da Monza e dalle aree immediatamente circostanti della provincia. La scuola è sempre stata disponibile e aperta al confronto, come ha ricordato lo stesso dirigente Guido Soroldoni:«Vogliamo gestire insieme agli assessorati competenti e direttamente coinvolti i problemi e le difficoltà che riguardano la nostra scuola. E’ fondamentale parlarsi, confrontarsi e trovare delle soluzioni insieme per il bene dei nostri ragazzi. Abbiamo già dimostrato, lo scorso anno con la realizzazione del progetto ”La scuola che vorrei” le nostre buone intenzioni e la volontà di collaborare, la provincia e il comune hanno accettato la nostra offerta, ma per tamponare i problemi più urgenti è necessario incontrarsi con maggiore frequenza, vagliare tutte le proposte e scegliere quella migliore per i ragazzi. L’emergenza aule è proprio la prova tangibile dell’urgenza di un dialogo e confronto per trovare insieme una soluzione».
Alessandra Sala