Animali vittime della grandinataL’Enpa salva giovane sparviere

Non solo danni a cose o piante. Il violento nubifragio che si è abbattuto su Monza ha provocato la morte di decine di animali, soprattutto uccelli. Un miracolo, però, c'è stato. I volontari dell'Enpa sono riusciti a salvare un piccolo sparviere.
Animali vittime della grandinataL’Enpa salva giovane sparviere

Monza – Il violento nubifragio che si è abbattuto sulla città di Monza e zone limitrofe la sera del 5 agosto, oltre ad avere causato innumerevoli danni ad alberi, a strutture ed automobili ed avere provocato notevoli disagi alle persone, ha purtroppo provocato anche numerosisime vittime tra gli animali. La violentissima grandinata che si è abbattuta sulla città e sulle campagne circostanti non ha lasciato scampo a migliaia di volatili. Nelle prime ore della giornata di sabato l’Enpa ha ricevuto numerose segnalazioni sia di ritrovamenti di animali morti (i volatili più piccoli come: passeri, cince, merli, ecc.) che richieste di intervento su volatili più grossi, caduti a terra, con fratture alle ali e non più in grado di volare (come: piccioni e cornacchie).

L’intervento più importante è stato però effettuato nella giornata di lunedì 8 agosto su segnalazione di alcuni agricoltori che nella zona di confine tra Monza e Concorezzo avevano notato un piccolo rapace a terra impossibilitato a riprendere il volo. Gli operatori dell’Enpa di Monza, immediatamente intervenuti sul luogo, hanno recuperato così un esemplare di giovane sparviere (Accipiter Nisus), rapace tra i più agili, e più piccolo di dimensioni tra quelli che nidificano nelle zone temperate. Nemico formidabile di uccelli grossi e piccoli, normalmente vive e si tiene nascosto nel folto degli alberi, uscendone solo per scagliarsi sulla sua vittima, che non ha avuto il tempo di accorgersi della sua presenza.

L’animale, probabilmente a digiuno da alcuni giorni, è stato immediatamente rifocillato dagli esperti dell’Enpa e all’indomani è stato affidato alle cure del centro recupero avifauna selvatica di Vanzago gestito dal W.w.f. Lì è stata diagnosticata una frattura fortunatamente non esposta all’ala sinistra: l’animale è stato immediatamente sottoposto alle terapie del caso. Anche se gli esiti di tali infortuni sui rapaci sono spesso infausti (le ossa degli uccelli sono estremamente delicate) tutti noi speriamo che il falco possa riprendere appieno tutte le sue funzionalità per poterlo infine rilasciare allo stato libero.