Romolo Tavoni ricorda la gara«Jimmy disse ”I’m very sorry”»

«Dì a Phil Hill che può fare una gara tranquilla, non ho intenzione di fare competizioni, poi vediamo come va negli ultimi dieci giri». Le ultime parole che Wolfang Von Trips ha detto a Romolo Tavoni, allora direttore sportivo della Ferrari.
Romolo Tavoni ricorda la gara«Jimmy disse ”I’m very sorry”»

Monza – «Dì a Phil Hill che può fare una gara tranquilla, non ho intenzione di fare competizioni, poi vediamo come va negli ultimi dieci giri». Queste sono state le ultime parole che Wolfang Von Trips ha proferito a Romolo Tavoni, al tempo direttore sportivo della Ferrari e responsabile delle attività dell’Autodromo dal 1972 al 1992. Tavoni oggi, in occasione dei 50 anni dall’incidente che ha causato la morte di 15 persone e dello stesso pilota tedesco, racconta gli ultimi momenti di quel 10 settembre 1961.

«Io andai a riferire a Hill quello che Von Trips mi aveva detto e lui mi ha chiesto se l’avesse detto davvero lui – racconta l’ex direttore sportivo Ferrari – al tempo la pressione mediatica era davvero forte». Il duello tra i due ferraristi era molto seguito a livello internazionale: la stampa tedesca, infatti, spingeva per Von Trips, in quel momento leader della classifica, mentre i giornali di tutto il mondo tifavano per Phil Hill che sarebbe potuto essere il primo corridore americano ad aggiudicarsi un mondiale di Formula 1. «La posizione della Ferrari era neutrale e Von Trips era un gran signore nei modi e nei fatti, bravissimo nello smorzare le tensioni all’interno del team» continua Tavoni.

Prima della gara non c’era una particolare tensione: «Avevamo in mano la gara, dissi soltanto di non andare fuori giri, mi ricordo che Hill a pochi minuti dalla partenza disse «non mi ricordo proprio come gira la prima curva dopo il traguardo », era una battuta e tutti risero; a quel punto Von Trips mi disse di seguirlo e lo accompagnai a cambiarsi e lì mi disse che potevo dire a Hill di stare tranquillo che lui non aveva intenzione di metterlo in difficoltà». Passarono pochi minuti: «Subito dopo la partenza, al secondo giro mi trovavo nei box quando il direttore di gara mi informò dell’incidente – racconta – così attraversai la pista raggiungendo il punto preciso e subito capii che si trattava di qualcosa di veramente drammatico». Lo scenario di quei momenti è testimoniato da diverse immagini e filmati dell’epoca. «Von Trips era sul prato esanime e tra il pubblico c’era il panico – continua Tavoni – tornato nei box poi Jimmy Clark mi passò davanti ed era veramente dispiaciuto, e mi disse soltanto «I’m very sorry»».

La gara però non è stata sospesa e Phil Hill vinse il Gran premio e, a fine stagione, anche il titolo mondiale: «Non c’erano i presupposti per sospenderla – spiega Tavoni – la vettura e il corpo di Von Trips erano fuori dalla pista così si poteva continuare a norma di regolamento». Al tempo le misure di sicurezza erano diverse: «Nelle corse l’esperienza deriva dagli incidenti – sentenzia Tavoni – e fino a quell’ora sul terrapieno non ci era mai andato nessuno quindi non si poteva immaginare che una macchina potesse schizzare in quel modo compiendo 2 giri su sè stessa addosso al pubblico».
Andrea Trentini