Monza, contro truffe agli anzianiprogetto di Unicredit e Procura

Unicredit e Procura di Monza insieme nella prevenzione delle truffe agli anziani. Il progetto, avviato recentemente, prevede una serie di incontri nei quali vengono spiegate le tecniche usate dai malviventi per raggirare le persone. 
Monza, contro truffe agli anzianiprogetto di Unicredit e Procura

Monza – UniCredit banca, e Procura della Repubblica di Monza, hanno deciso di avviare anche in città, affiancati dal pool di prevenzione delle truffe agli anziani della Procura di Milano, il progetto «Occhio alle truffe». Lo scopo è di «sviluppare nei cittadini una maggiore sensibilità su questo tema, attraverso la conoscenza delle tecniche utilizzate dai malviventi, al fine di aiutare i cittadini a riconoscere potenziali tentativi di truffe ai loro danni». Si tratta di un ciclo di incontri, soprattutto con persone anziane, per imparare le misure utili per prevenire i reati. Al primo di questi incontri, hanno partecipato una cinquantina di persone.

«Questa iniziativa è di grande rilevanza – ha affermato il procuratore capo di piazza Garibaldi Corrado Carnevali- perché tenta di debellare uno dei fenomeni criminali più odiosi». Nel giro di due mesi, sono quindici le notizie di reato registrate negli uffici di piazza Garibaldi. «Le truffe avvengono anche a Monza, ma sono diffuse soprattutto nei comuni limitrofi- continua il procuratore- si tratta di episodi pianificati». La vittima di turno, solitamente un anziano, viene avvicinata per strada da un uomo tra i 30 e 40 anni, che lo chiama per nome. Lì sta l’abilità del delinquente, che conosce in anticipo non solo il nome dell’anziano, ma anche quello del figlio. E’ la scusa dell’approccio è proprio quella: il figlio che ha avuto un incidente stradale, e quindi la richiesta di soldi «per recuperare la macchina». Altrimenti la richiesta di contante viene giustificata per un fantomatico «acquisto del computer». Tutte menzogne. Che però, in molti casi riescono a trarre in inganno le vittime. Per rendere ancora più credibile la vicenda, infatti, queste vengono messe in contatto via telefono con un complice del truffatore, che, dall’altro capo della cornetta finge di essere il figlio in difficoltà. «Conoscere di persona il cliente, quali operazioni bancarie esegue di norma e con quale frequenza può rivelarsi fondamentale per sventare una truffa ai suoi danni», ha affermato Monica Cellerino, responsabile di territorio per la Lombardia di UniCredit.
Federico Berni