Monza, i gestori del centro storico:no a cinque nuovi bar e ristoranti

Tensione nella ristorazione, soprattutto tra i titolari di bar e ristoranti quando si è diffusa insistente la voce di 5 nuove aperture di locali nel centro storico. All'Unione commercianti i vecchi gestori hanno detto no a nuove aperture.
Monza, i gestori del centro storico:no a cinque nuovi bar e ristoranti
Tavolini all’aperto a Monza

Monza – C’è tensione tra i commercianti del centro. Soprattutto tra i titolari di bar e ristoranti, settore all’interno del quale si è diffusa insistente la voce di 5 nuove aperture di locali nel centro storico. Questa notizia ha spinto gli esercenti a chiedere un incontro presso l’Unione commercianti per manifestare la propria preoccupazione, durante l’incontro (partecipatissimo), tenutosi venerdì scorso, i commercianti hanno ribadito la contrarietà a nuove aperture che, secondo la loro ottica, non farebbero altro che danneggiare gli esercizi commerciali già presenti. Al momento, però, sono solo due i permessi rilasciati dal Comune per nuovi bar.

Per settimana prossima è previsto anche un incontro tra l’assessore al Commercio, Paolo Gargantini e gli operatori commerciali (presso l’Unione) per avere informazioni di prima mano e ufficiali. Le voci parlano di 5 nuovi locali, da via Passerini a piazza Duomo, ma la informazioni che trapelano dal Comune disegnano una realtà ben diversa. «In Comune sono giunte soltanto due richieste ufficiali per il momento» dichiara Gargantini. Le richieste giunte agli uffici comunali riguardano due attività di bar/caffetteria in via Passerini che prenderebbero il posto di attività commerciali da tempo abbandonate. Il Comune ha rilasciato i permessi per questi due casi.

C’è però chi dice che in uno dei due casi si potrebbe configurare una problematica di tipo normativo (come hanno sottolineato anche diversi commercianti del centro) dato che la nuova attività aprirebbe a meno di 75 metri dalla chiesa di Santa Maria in strada. Il regolamento sulle attività commerciali, infatti, prevede delle distanze minime che le nuove attività commerciali devono rispettare dai luoghi di culto (75 metri) e incroci (50 metri). Non a caso nella lettera che l’Unione commercianti ha inviato al sindaco Marco Mariani si invita l’amministrazione ad essere attenti alle questioni di carattere normativo. Gli esercenti del centro chiedono anche una maggiore trasparenza da parte del Comune sulle scelte che si intendono attuare per quanto riguarda il commercio. In questo caso sarà chiarificatore l’incontro di settimana prossima tra Gargantini e l’Unione.

I commercianti, comunque, vogliono chiarire la loro posizione in merito e sottolineano la forte contrarietà nei confronti di nuove aperture di attività commerciali legate al settore bar e ristorazione nella zona del centro. La sensazione è che su questo argomento si rischi ogni volta lo scontro. Meno di un mese fa, infatti, Giuseppe Meregalli (presidente dell’Unione commercianti) aveva scritto una lettera di fuoco al sindaco Mariani a seguito della decisione di aprire un bar sotto l’Arengario in occasione del Gran premio.
Andrea Trentini