Monza: una casa per divorziati,con un’area comune per i figli

La casa non è più un problema in caso di separazione. Carlo Zanella, architetto 42enne, ha proposto alla Mostra dell'arredamento una casa divisa in due settori (uno per la madre ed uno per il padre) con una zona comune di mezzo per i figli.
Monza: una casa per divorziati,con un’area comune per i figli

Monza – La casa potrebbe non essere più un problema nei casi di separazione. Da oggi l’abitazione si trasforma in base alle mutate esigenze familiari dei suoi occupanti e potrebbe fare la gioia di molti padri separati che non sarebbero più costretti a trovarsi un’altra sistemazione. Basta pensarci prima e progettare una casa ”trasformabile”. Carlo Zanella, architetto 42enne, ha pensato una casa al passo con i tempi quando un terzo dei matrimoni finisce con una separazione e, al tempo stesso, l’84% delle case è di proprietà.

Al momento della separazione dalla moglie, infatti, il marito è molto spesso costretto ad abbandonare la casa, continuando nella maggior parte dei casi, a pagare il mutuo e poi deve anche sobbarcarsi le spese di un’altra casa, cosa che rischia di mandare gambe all’aria la situazione finanziaria. Per ovviare alle problematiche economiche, quindi, si può adattare la casa. Due sono le soluzioni pensate da Carlo Zanella. «La prima è quella di studiare una casa dove siano identificabili due distinte zone per il padre e la madre, costituite da una stanza uno studio e un bagno, e, in mezzo alle due, una zona comune all’interno della quale ci sarà la stanza dei figli e la zona living».

Questa soluzione è prevista per le coppie che, pur separate, sono ancora in grado di convivere serenamente sotto lo stesso tetto. La seconda soluzione di casa ”trasformabile” è, invece, per chi volesse staccare nettamente con la compagna. «In questo caso si può alzare un muro che divide nettamente la casa in due strutture abitative distinte con ingressi separati in modo tale che il padre possa ricavare un monolocale dove viverci o affittarlo per poter avere un’entrata che renda meno problematico l’affitto di un altro appartamento». Il caso della separazione tra moglie e marito è solo una delle applicazioni della casa flessibile che Zanella ha in mente. L’appartamento, se correttamente progettato, può adattarsi anche nei casi in cui le esigenze di figli cresciuti impongano una diversa sistemazione degli spazi, ma anche nei casi in cui i genitori anziani ritornino in casa.

Basta alzare un muro di cartongesso e una corretta ridistribuzione degli spazi per cambiare forma all’abitazione. Non c’è bisogno di avere un castello per allestire una casa di questo tipo: «Basta anche una casa di 80 metri quadri per poter prevedere degli spazi adattabili alle diverse situazioni» dichiara Carlo Zanella. E’ importante prevedere una casa ”flessibile” in fase progettuale in modo tale che si possano sistemare gli impianti in modo che possano servire una casa di conformazione mutata. La casa ”flessibile” è presente alla Fiera di Monza con un suo stand.
Andrea Trentini