Tangenti, domani Filippo Penatia Monza davanti ai magistrati

Il grande giorno è arrivato: domani mattina Filippo Penati si presenterà davanti ai magistrati di Monza per essere interrogato sulle presunte tangenti per l'area ex Falck e sull'acquisto da parte della Provincia delle azioni della Milano-Serravalle.
Tangenti, domani Filippo Penatia Monza davanti ai magistrati

Monza – Il grande giorno è arrivato: domani mattina Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni e già presidente della Provincia di Milano, autosospesosi dal Pd, si presenterà con il suo avvocato Nerio Diodà davanti ai magistrati di Monza per essere interrogato sulle presunte tangenti per l’area ex Falck e sull’acquisto da parte della Provincia delle azioni della Milano-Serravalle. Il faccia a faccia avverrà nella caserma della Guardia di Finanza di via Manzoni.

Era stato lo stesso Penati a fine settembre a chiedere di essere sentito dai pm. L’ex capo della segreteria di Pierluigi Bersani secondo l’accusa avrebbe organizzato il cosiddetto ‘sistema Sesto’ per farsi consegnare ‘mazzette’, da due imprenditori: Piero Di Caterina e Giuseppe Pasini. Di Caterina ha detto di aver dato a Penati 3 milioni di euro in 10 anni, solo in parte restituiti. Ha tuttavia aggiunto che non si sarebbe trattato di «mazzette», ma di «finanziamenti». Sempre Di Caterina è anche l’accusatore dell’attuale sindaco di Sesto San Giovanni Giorgio Oldrini.

Quanto all’acquisto del 15% delle azioni di Serravalle da parte della provincia di Milano a quasi 9 euro dal gruppo Gavio che le aveva pagate 3 euro, Penati giustifica l’operazione dicendo che con quel 15% la Provincia di Milano divenne socio di maggioranza e oggi in caso di vendita realizzerebbe una plusvalenza di più del doppio del valore delle azioni.

Ma gli inquirenti monzesi non ne sono convinti e stanno facendo accertamenti per capire in che condizioni è avvenuto il passaggio del patrimonio spettante alla provincia di Monza da quella di Milano. Se emergesse che parte del pacchetto azionario era destinato a Monza, pregiudicando dunque la possibile maggioranza di Palazzo Isimbardi, le dichiarazioni di Penati sulla inconfutabilità, secondo la Procura, sarebbero smentite.