Processo digitale, è scontrotra giudici di pace e Brunetta

Processo digitale: scontro tra i giudici di pace di Monza e Renato Brunetta dopo l'annuncio da parte del ministro dell'imminente realizzazione del processo telematico. «Al Giudice di Pace di Monza non si è mai visto niente» dice il coordinatore Amoroso, che si e dimesso.
Processo digitale, è scontrotra giudici di pace e Brunetta

Monza – Processo digitale: botta e risposta tra il coordinatore dell’ufficio del giudice di pace di Monza Renato Amoroso e il ministro per l’Innovazione, Renato Brunetta. Il primo si è dimesso polemicamente dall’incarico dopo quella che considera «l’ennesima beffa», alias l’annuncio da parte di Brunetta dell’ imminente realizzazione («con tre mesi d’ anticipo rispetto al previsto») del piano straordinario di digitalizzazione della giustizia, cioè il passaggio dal processo cartaceo a quello telematico, con la trasmissione informatica degli atti e dei documenti.

Secondo il ministro per l’Innovazione: «A poco più di 200 giorni dalla presentazione del piano, avvenuta lo scorso 14 marzo, hanno aderito all’iniziativa 451 Uffici giudiziari (il 95% del totale), mentre i restanti 26 Uffici giudiziari stanno formalizzando la loro partecipazione; tra gli aderenti vanno segnalati 157 tribunali ordinari su 165 (95% del totale) con una popolazione coinvolta di quasi 59 milioni di cittadini (98% del totale)», annunciando che: «entro febbraio-marzo, saranno distribuite dalle 15 alle 20 mila apparecchiature informatiche in 600 uffici italiani».

Piccata la risposta di Amoroso: «Al Giudice di Pace di Monza non si è mai visto niente, neppure l’invito ad aderire; alla richiesta di avere la posta certificata ci è stato risposto che per noi non ci sono i soldi, qui abbiamo solo uno scanner, che ho comprato personalmente. Evidentemente – conclude – sto antipatico, ma ho risolto il problema confermando le dimissioni. Ora, come dice un antico proverbio cinese, attendo seduto sul fiume».

Quasi immediata la replica di Brunetta attraverso il suo portavoce Vittorio Pezzuto: «Il coordinatore dell’ufficio di pace di Monza Renato Amoroso è ovviamente libero, liberissimo di dimettersi dal suo incarico. Prima di commettere il gesto estremo, gli consigliamo però di informarsi un po’ meglio: il Piano è infatti mirato alla giustizia penale e non comprende gli uffici del giudici di pace, anche se saremmo felici – una volta recuperate le risorse necessarie – di poterlo estendere in un prossimo futuro anche a queste strutture».

«Il buon Amoroso – prosegue il portavoce di Brunetta – sostiene che i dati recentemente esposti dai ministri Renato Brunetta e Nitto Francesco Palma siano carta straccia e che dalle parti dell’ufficio giudiziario di Monza nulla finora si sia visto. Anche stavolta sbaglia: presso la Procura della Repubblica di Monza sono infatti state già installate 23 postazioni di lavoro per le notifiche elettroniche e per la digitalizzazione dei documenti mentre altre 15 sono operanti presso il Tribunale di Monza. Con buona pace del dimissionario giudice di pace».
Rob.Mag.