Basta un attimo:è Springsteen mania

Sedicimila biglietti venduti in tre ore, 26mila alla fine della prima giornata. Un migliaio quelli per il prato in vendita a Milano da lunedì 28 novembre. Claudio Trotta di Barley Arts racconta l'attesa per il ritorno di Bruce Springsteen in Italia. E a Milano (il 7 giugno 2012).
Springsteen in ItaliaQuattro date nel 2013

Alle 16 del 24 novembre l’appuntamento era sulla pagina di Ticketone.it. Scene di panico in redazione quando cinque minuti di morte apparente del server hanno escluso pc e telefoni del Cittadino dal resto del mondo. Monza a parte, nelle prime tre ore di prevendita il negozio virtuale aveva staccato sedicimila biglietti, 26mila allo scadere della giornata. Poi c’è quel migliaio di preziosissimi tagliandi, gli ultimi, per il prato di San Siro in vendita da lunedì 28 novembre solo a Milano secondo modalità svelate con la solennità pari quasi a un segreto di Fatima.
La verità è che si tratta di uno dei concerti più attesi del 2012: è il ritorno in Italia di Bruce Springsteen con la E Street Band (la prima volta senza Clarence Clemons); e, soprattutto, il ritorno all’ombra della madonnina a quattro anni dall’ultima volta, che chi c’era se la ricorda ancora come il concerto del bis a sorpresa che per 22 minuti di musica oltre il coprifuoco costò agli organizzatori una denuncia per disturbo della quiete pubblica (poi finita in assoluzione). Una lunga corsa per arrivare pronti al 7 giugno.

«Non ci sono molti artisti che scatenano questa corsa appassionata al biglietto – analizza Claudio Trotta, promoter di Springsteen e fondatore della Barley Arts che da sempre cura i concerti del Boss in Italia – Possiamo pensare agli U2, a Vasco e Ligabue, ai Radiohead. Evidentemente questo nasce dall’amore e dall’interesse nei confronti dei personaggi, ma in questo caso anche dall’unicità dello spettacolo. Per Springsteen si tratta di un ritorno a San Siro dopo tutte le polemiche del 2008 e a tre anni dall’ultima tournée in Italia. Con quello di quest’anno sarà al quarto concerto a Milano e credo diventi l’artista internazionale che ha suonato più volte qui in momenti diversi».

Ripensando al 2008, come si è aperta la prevendita?
«Rispetto all’ultima volta a San Siro si tratta di un risultato nettamente migliore: nel 2008 furono venduti subito 23mila biglietti per un concerto che rappresentava l’unica data in Italia. Nel 2012 sono in programma altre due date oltre a Milano. Ci saranno Firenze (10 giugno) e poi Trieste (11 giugno), che ospiterà sloveni, croati, bulgari, ungheresi e tutti i fans dell’est Europa per quella che sarà la data per loro più vicina a casa. E per questi due appuntamenti le prevendite non sono ancora aperte».

E il prato di San Siro andato subito esaurito?
«La corsa al prato è legittima perché è idealmente lo spazio in cui si è più vicini all’artista. E in cui magari si riesce a godere più dello spettacolo, anche se nel caso di Springsteen il pubblico sa benissimo cosa succede dal punto di vista emozionale al di là degli effetti scenici. C’è ancora un migliaio di biglietti, non posso fare la moltiplicazione delle zolle».

Nel 2008 i residenti del quartiere San Siro non gradirono la coda di concerto oltre l’orario stabilito delle 23.30. C’è il rischio che tornino a lamentarsi?
«Il rischio c’è, anche perché nel frattempo non è successo nulla a livello politico che abbia modificato le regole del gioco. Volume, regolamentazioni e orari non vengono determinati dalle necessità dell’artista e dai diritti degli spettatori paganti, ma dal principio che non bisogna disturbare chi abita intorno al luogo in cui si svolge il concerto. Non va bene ed è un principio che non può essere invertito da un singolo assessore, ma dalla politica tutta e da un grande movimento che coinvolga anche l’opinione pubblica.
Il nostro contributo per limitare i disagi ed evitare polemiche sarà di far iniziare il concerto alle 20. Ma questa è una partita che resta aperta, e non è una battaglia che combatto per me stesso o per il pubblico: è da combattere per la musica».

Intanto, la caccia al tesoro continua: la vendita degli ultimi biglietti per il prato di San Siro è in programma da Mariposa, nel mezzanino della metropolitana Duomo dall’apertura del negozio nel pomeriggio di lunedì 28 novembre (dalle 13); poi da mercoledì mattina al Ricordi Mediastore di galleria Vittorio Emanuele, alle Librerie Mondadori di corso Vittorio Emanuele, al Mondadori Multicenter in piazza Duomo.
Chiara Pederzoli