Il caso Serravalle e PedemontanaFilippo Penati era eminenza grigia

Filippo Penati amministratore di fatto della società Milano Serravalle, la società autostradale comprata a prezzo gonfiato con i soldi dei contribuenti brianzoli, anche in relazione alla vendita del pacchetto azionario di Pedemontana.
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Monza – Filippo Penati amministratore di fatto della società Milano Serravalle, la società autostradale comprata a prezzo gonfiato con i soldi dei contribuenti brianzoli, anche in relazione alla vendita del pacchetto azionario di Pedemontana. E’ la tesi della procura di Monza, avvallata ora dalla pronuncia del tribunale del Riesame, che ha dato il via libera al sequestro di 14 milioni e 330mila euro dai conti di Codelfa, società del gruppo Gavio indagata per corruzione di pubblico servizio. Sequestro prima negato dal gip Anna Magelli. Nei documenti, emerge il ruolo di Penati come eminenza grigia della società acquisita ai tempi in cui lo stesso ricopriva il ruolo di presidente della provincia (quando non era stata istituito l’ente monzese).

Nelle carte si fa riferimento alla «vendita del 32% delle azioni di Pedemontana Lombarda» che, secondo la teste Imma Villano, funzionaria di Milano Serravalle, «avvenne a seguito di un’autorizzazione sottoscritta personalmente dal Presidente della Provincia senza che il consiglio provinciale, pur riunitosi per deliberare, avesse mai formalizzato un provvedimento in tal senso». Sempre secondo quanto riferito al pm Walter Mapelli nell’nterrogatorio reso il 5 ottobre 2011, la cosa, all¿interno di Milano Serravalle, aveva destato più di una preoccupazione: «Noi ci ponemmo il problema in quanto il contratto preliminare di vendita delle azioni era condizionalmente sospeso all’autorizzazione del Consiglio provinciale, e noi avevamo solo un’autorizzazione del presidente della Provincia, e forse anche della giunta?».

È ancora la Villano a rincarare la dose: «E’ vero che l’attività di direzione e di coordinamento spetta al Consiglio provinciale, ma nei fatti io l’ho vista sempre esercitata dal presidente della Provincia. Ricordo, peraltro, che ci sono numerose lettere di Penati che indica ai vertici le decisioni da prendere su alcune questioni». A stretto giro di posta, è arrivata la replica di Penati: «Non sono stato gestore di fatto della Serravalle. La vendita del 32% di Pedemontana, fu decisa dal Consiglio provinciale; non sono mai intervenuto in nessuna occasione nei fatti gestionali della società Serravalle.

Questa società, per quanto ne so, è l’unica spa, partecipata da un ente pubblico, le cui funzioni di coordinamento e controllo sono esercitate dal Consiglio provinciale. E questo per una scelta mia e della mia maggioranza che abbiamo fortemente voluto questo come elemento di garanzia e trasparenza, introducendo una norma in tal senso. Non fa eccezione la cessione delle quote del 32% della Pedemontana richiamata negli atti del ricorso al tribunale del riesame. Il Consiglio provinciale ha dibattuto il tema in almeno tre sedute e ha condiviso la decisione di autorizzare la cessione delle quote del 32%».
Federico Berni