Corsa al capannone in BrianzaMega hub con vista Expo 2015

La Brianza diventerà l'Hub logistico di Expo 2015? È la domanda che i vari territori brianzoli si stanno chiedendo con l'avvento sul territorio delle nuove arterie viarie: Pedemontana e Tem su tutte. I documenti regionali e la Brianza del futuro.
Corsa al capannone in BrianzaMega hub con vista Expo 2015

Agrate/Caponago – La Brianza diventerà l’Hub logistico di Expo 2015? È la domanda che i vari territori brianzoli si stanno chiedendo con l’avvento sul territorio delle nuove arterie viarie: Pedemontana e Tem su tutte. Ci sono tre documenti che spiegano un po’ la situazione del settore della logistica in vista di Expo 2015 e della sua evoluzione.
In ordine cronologico, si sta parlando del documento dell’istituto di ricerca regionale Irer intitolato ”Sviluppo del settore dei servizi logistici in relazione ad Expo 2015”, datato luglio 2010, e di due documenti di «C-Log», il Centro studi sulla logistica dell’Università Carlo Cattaneo, rispettivamente dell’ottobre del 2011 e dell’ottobre del 2012.

In tutti e tre i documenti si dà per assodato un concetto: che esiste una «Regione logistica milanese». Che va da Como, fino a Piacenza, ma anche fino ad Orio al Serio. Questa sarà l’area in cui arriveranno e transiteranno le merci di Expo 2015. E comprende buona parte della Brianza.
A pagina 25 e pagina 26 del documento dell’«Irer», si spiega che per rendere accessibile l’area di Milano deve essere potenziata «la rete di infrastrutture viarie», seguendo la conformazione attuale del tessuto economico. Tessuto che si innerva di 18, o 20, o addirittura 658 punti «logistici di primaria importanza nell’economia dei flussi di merci per la Regione logistica milanese».

Nel documento del 2012 infatti si pensa che l’area logistica coinvolta da Expo possa arrivare fino a Verona e che i capannoni delle logistiche esistenti occuperanno un territorio di 10milioni di metri quadrati. I punti in questione sono suddivisi in due categorie: i «gateway», ovvero le ”porte” d’ingresso e di uscita delle merci per la ”Regione logistica milanese” secondo le diverse modalità di trasporto; e i «distretti logistici» in cui è presente una ricca dotazione di impianti logistici.

Due di questi nodi abbracciano la Brianza e sono stati collocati a Desio e a Trezzo sull’Adda, nel documento dell’Irer. Nei documenti di C-Log, Desio rimane, mentre Trezzo scompare per fare posto a Settala e a Melzo. Ma nella sostanza poco cambia, perché Orio al Serio è considerato costantemente un gateway per la logistica. E la Brianza non può sfuggire al suo abbraccio e al flusso di merci.

A ben guardare i documenti quindi i timori che i vari comitati locali nati contro le autostrade si capiscono. Si capisce perché temano che Pedemontana, Brebemi e Tem portino nei rispettivi comuni una nuova pioggia di capannoni, di cemento e di traffico. Per avere una prova, si vada allora pagina 37 del documento di «C-Log» del 2011: «Dalla cartografia si osserva come le unità locali (di logistica, nda), oltre 3.500, siano distribuite sul territorio in prossimità delle principali arterie stradali». E ancora: «Si nota in particolare un addensamento ad est di Linate, lungo gli assi delle strade statali Cassanese, Rivoltana e Paullese, in corrispondenza del tracciato della futura Tem. Un’area tradizionalmente sede di spedizionieri aerei e corrieri, che nel tempo ha sviluppato economie di rete».

E il distretto che di fatto si è creato nella cintura ad est di Milano è detto «”hub&spoke” che richiede la presenza di più filiali sul territorio connesse tra loro attraverso linee di collegamento via terra». Ecco, è lo sviluppo di questo Hub che porta la paura del cemento.
Lorenzo Merignati