Brugherio, la denuncia di Lener«Sfruttato in tv per gli ascolti»

Preso in giro, sfruttato per fare ascolti. E’ la denuncia di Elmar Lener di Brugherio. Invalido, da alcuni anni vive in un camper parcheggiato non lontano dal centro e racconta con amarezza come, suo malgrado, sia diventato uno dei protagonisti del programma di Barbara d’Urso su Canale 5.
Barbara D’Urso
Barbara D’Urso

Preso in giro, sfruttato per fare ascolti. E’ la denuncia di Elmar Lener di Brugherio. Invalido, da alcuni anni vive in un camper parcheggiato non lontano dal centro e racconta con amarezza come, suo malgrado, sia diventato uno dei protagonisti dei programmi che il pomeriggio riempiono i palinsesti televisivi.

Alcuni mesi fa è stato contattato dalla redazione di ”Pomeriggio Cinque” condotto da Barbara D’Urso: lui, gli hanno detto, avrebbe dovuto narrare la sua storia al pubblico che lo avrebbe aiutato a trovare un lavoro.

«In realtà – accusa – a Mediaset volevano solo fare audience: in seguito qualcuno lo ha ammesso esplicitamente. Ho partecipato a nove trasmissioni, ma mi ritrovo al punto di partenza e a vivere con 268 euro al mese». In più i modi della conduttrice nei suoi confronti sarebbero cambiati, diventando sempre più bruschi. Come affermato anche dai volontari della Caritas.

La sua vicenda ha commosso e uno spettatore è partito da Roma per portargli a Brugherio alcuni giubbini, un cuscino, un generatore di energia e una pompa dell’acqua. Un gesto di solidarietà concreta che Elmar ha raccolto, ma di cui non è riuscito a godere: le attrezzature per lui sono inutilizzabili, senza un attacco per la pompa e per un generatore che consuma troppo.

Anche sul fronte del lavoro i suoi appelli sono caduti nel vuoto: una donna, proprietaria di un casale sulle colline piemontesi, si è offerta di ospitarlo in cambio di un aiuto nei campi, ma Lener ha dovuto rifiutare per non rinunciare agli esami medici cui si deve sottoporre.

Nel frattempo, ha continuato la vita di sempre con l’unica differenza che ha spostato il camper da via Galvani allo stallo di via Oberdan, accanto alla Croce Rossa. Lì si sente più al sicuro.