Monza contro l’impianto rifiuti Sant’Albino raccoglie le firme

La raccolta firme avviata nel quartiere, ora è anche online. L’ha promossa il comitato di quartiere Sant’Albino nella battaglia contro l’impianto di rifiuti speciali che potrebbe nascere al confine tra Monza e San Damiano di Brugherio.
Monza, l’area di Sant’Albino autorizzata per lo stoccaggio di rifiuti speciali
Monza, l’area di Sant’Albino autorizzata per lo stoccaggio di rifiuti speciali

La raccolta firme avviata nel quartiere, ora è anche online. L’ha promossa il comitato di quartiere Sant’Albino nella battaglia contro l’impianto di rifiuti speciali che potrebbe nascere al confine tra Monza e San Damiano di Brugherio. “A poca distanza dalle case e da un pozzo, vicino alla “rotonda killer” – scrive il comitato – Un impianto potenzialmente pericoloso non può nascere in questo modo. Noi, in queste condizioni questo impianto non lo vogliamo”.

La mobilitazione del comitato risale a qualche settimana (leggi la notizia). Ed è recente la presa di coscienza che l’impianto finalizzato alla «messa in riserva, recupero e deposito preliminare di rifiuti speciali» di viale delle Industrie sarebbe posizionato a pochi metri da un pozzo collegato all’acquedotto. L’ha scoperto proprio il Comitato Sant’Albino, rendendo pubblica la notizia con una certa apprensione: «Che cosa berremo noi cittadini di San Damiano e Sant’Albino fra un paio di mesi?» si erano chiesti.

Federico Ghelfi, in rappresentanza del Comitato Sant’Albino, ha portato alla luce la questione: «Da ricerche effettuate sul sito della Provincia di Monza e Brianza è stato riscontrato un pozzo di captazione proprio accanto a quest’area – quella dove sarà avviato l’impianto di smaltimento rifiuti speciali – che sicuramente non è meno distante di 200 metri».

La notizia preoccupa non poco i residenti dei quartieri che temono che l’acqua che arriverà nelle loro case possa essere inquinata dalla presenza di questo impianto. Il Comitato Sant’Albino ha ricostruito poi tutta la vicenda burocratica che sta all’origine di questa incredibile vicenda e nella quale non mancano i “colpi di scena”. «In data 10 giugno 2010 Crimo Srl avanza l’istanza al Comune di Monza, successivamente la Provincia di Monza convoca in data 10 febbraio 2011 una conferenza di Servizi alla quale partecipano i due enti, l’Arpa, l’Asl e la Crimo srl: già in questa data il comune di Monza nella persona dell’assessore all’ambiente Antonicelli conclude la conferenza di servizi dando parere favorevole, il comune di Brugherio, pur essendo interessato in quanto confinante, non viene invitato alla predetta conferenza» ricostruisce Federico Ghelfi».

Il 4 aprile 2011 – si legge ancora sui documenti – il Comune, tramite una delibera di giunta, concede l’affitto dell’area con la firma dello stesso assessore Antonicelli e del segretario generale. Nella successiva conferenza dei servizi, a quanto riferiscono dal Comitato Sant’Albino, l’Asl non è stata invitata Sarà forse a causa del parere negativo in merito all’istanza di costruire questo impianto? L’Asl, infatti, ha spedito una comunicazione al direttore del Servizio ambiente in Provincia con la quale si specificava il parere negativo in merito all’istanza e si chiede di integrare la richiesta di autorizzazione con diverse integrazioni.

«In data 19 maggio 2011 il privato fa pervenire la documentazione richiesta all’Amministrazione provinciale – in seguito alle indicazioni dell’Asl – ma non si capisce se è stata inviata anche la certificazione in merito ai punti di captazione» continuano i Comitati. In data 24 ottobre 2011 arriva l’autorizzazione della Provincia di Monza a seguito della quale si è proceduto con la stipula del contratto di affitto che concede al privato per 9 anni la gestione dell’impianto di rifiuti speciali su quest’area.