Rai, Berlusconi, Pd e Napolitano Il tour di Grillo infiamma Brugherio

E’ stato un Beppe Grillo in grande forma quello che sabato pomeriggio si è presentato a Brugherio per la tappa brianzola del suo #tuttiacasatour, a sostegno del candidato sindaco del Movimento 5 stelle Andrea Monachino.
Beppe Grillo
Beppe Grillo

E’ stato un Beppe Grillo in grande forma quello che sabato pomeriggio si è presentato a Brugherio per la tappa brianzola del suo #tuttiacasatour, a sostegno del candidato sindaco del Movimento 5 stelle Andrea Monachino. Grillo ne ha avute, come al solito, davvero per tutti. Dopo un attacco a Giorgio Napolitano per il golpetto con il quale ha permesso la nascita del governo di Enrico Letta, ha incominciato a sparare bordate in direzione del Pd: «Non c’è mai stata la loro volontà di fare un accordo con noi, anzi non ci hanno mai riconosciuto. Dicono che siamo dilettanti allo sbaraglio, e per questo che non volevano allearsi con noi. Ma i nostri voti, quelli sì che li volevano. Hanno dato la presidenza della Camera a chi ha il 2% di voti. Noi vogliamo almeno quella della vigilanza della Rai, lo vogliamo aprire questo carrozzone che costa milioni di euro di soldi pubblici». Dopo aver dato una personale spiegazione della mancata elezione di Stefano Rodotà a Presidente della Repubblica («altrimenti Berlusconi andava in galera»), Grillo ha esaltato le migliaia di persone in piazza serrando le file dei grillini: «Da tutto il mondo stanno cercando di capire il nostro fenomeno. Ci votano tutti, anche la polizia. Siamo un movimento nato 3 anni fa proprio nel giorno di San Francesco, siamo i primi francescani d’Europa. Anzi, siamo una comunità, non un movimento. Ho un camper che mi hanno dato a metà prezzo, giro con quello e mi fermo a mangiare da chi mi offre un pasto».

Poi lo scouting verso i giovani del Pd: «A voi dico: le vostre idee sono anche lo nostre, dall’acqua pubblica alla scuola pubblica. Stracciate quelle cazzo di tessere, venite da noi. A settembre andremo alle elezioni e saremo solamente noi e il nano (Berlusconi, ndr.) e alla fine ne rimarrà uno solo».