Studenti disabili, battaglia vinta Monza Brianza stanzia 3 milioni

La Provincia ha siglato con l’Asl, l’Ufficio scolastico territoriale, gli ambiti di Desio, Monza, Seregno e Vimercate a cui si aggiungerà quello di Carate, il Protocollo per l’assistenza degli studenti disabili che frequentano le scuole superiori.
La Provincia di Monza
La Provincia di Monza

Una firma ha chiuso in settimana «una delle pagine più sofferte di questi quattro anni» come l’ha definita il presidente brianzolo Dario Allevi. È la firma con cui la Provincia ha siglato con l’Asl, l’Ufficio scolastico territoriale, gli ambiti di Desio, Monza, Seregno e Vimercate a cui si aggiungerà quello di Carate, il Protocollo per l’assistenza degli studenti disabili che frequentano le superiori. L’accordo, che mette fine a una disputa durata un paio di anni e segnata da una quindicina di ricorsi presentati dalle famiglie degli alunni, prevede che a partire dall’anno scolastico 2013-2014 via Grossi si accolli le spese per l’integrazione di tutti i giovani con problemi e non solo dei ragazzi ciechi e sordi. L’ente metterà mano al portafoglio sia per il trasporto scolastico sia, come richiesto dai sindaci, per il pagamento degli accompagnatori degli allievi: per la prossima stagione ha stanziato 3.200.000 euro, sufficienti a coprire le istanze dei 192 studenti con difficoltà sensoriali, dei 247 con disabilità diverse e dei 43 che richiedono il trasporto dalla loro abitazione alla scuola. Nei mesi scorsi il consiglio provinciale, che da tempo spingeva verso l’accordo con i comuni, ha accantonato i fondi per il trasporto per le due ultime stagioni e, solo per l’annata in corso, per l’assistenza educativa. Il Protocollo, come hanno ricordato ieri alcuni assessori, è stato elaborato dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha condannato l’ente brianzolo a saldare le spese sostenute dalla famiglia di una adolescente per la retribuzione dell’educatore. La linea dura, ha precisato Allevi, è stata dettata dalla Spending review: «Non intendevamo – ha assicurato – mettere in difficoltà i genitori. Abbiamo inviato numerose lettere alla Regione chiedendo di chi fosse la competenza sulla questione, ma il silenzio del Pirellone è stato assordante».

Così, dopo aver perso il contenzioso, in via Grossi hanno deciso di procedere in modo autonomo: «Ci siamo – spiega il presidente – rimboccati le maniche e, con la collaborazione delle istituzioni, siamo arrivati all’intesa che sta già facendo scuola e che è stata richiesta da altre province. Del resto anch’io, se fossi stato il giudice, avrei dato ragione alle famiglie». «Il disagio – gli fa eco il vicesindaco monzese Cherubina Bertola – era di tutti, dei comuni e degli insegnanti che non sapevano che risposte dare alle famiglie»