E-cig vietate a scuola e sui treni Dopo gli studi, cercasi normativa

L’omnicomprensivo di Vimercate le aveva vietate in inverno, Trenord pure “in attesa di una specifica normativa, così come per le sigarette tradizionali”. Pena una multa. Stessa decisione per Trenitalia e Alitalia. Proposte di divieto per le categorie più a rischio.
Sigaretta elettronica: la e-cig spopola
Sigaretta elettronica: la e-cig spopola

L’omnicomprensivo di Vimercate le aveva vietate in inverno (leggi la notizia), Trenord pure “su raccomandazione del Ministero della Salute e in attesa della definizione di una specifica normativa, così come per le sigarette tradizionali”. Pena una multa di 16,67 euro. Stessa decisione per Trenitalia e Alitalia. Il boom delle sigarette elettroniche non frena, con l’apertura continua di nuovi negozi, e le discussioni – spesso accompagnate da polemiche – continuano. Soprattutto per la diffusione che hanno avuto tra la popolazione più giovane e l’effetto modaiolo che ha portato a fumare anche chi non lo aveva mai fatto.

Lo stop alle sigarette elettroniche nelle scuole sarebbe l’indicazione del Consiglio superiore di sanità nella proposta delle misure a difesa della salute dei ragazzi. La decisione finale spetta al ministero, impegnato nell’approvazione della “direttiva tabacchi” che riguarderà anche le e-cig. Il parere del Consiglio riguarda però alcune categorie come appunto i giovani o le donne in gravidanza, poiché ancora non sono esclusi rischi da fumo passivo per le e-cig che contengono nicotina. La cui vendita è già stata vietata ai minori di 18 anni (leggi la notizia). Allo stesso modo il Codacons che ha chiesto, se fosse dimostrato che c’è pericolo, il divieto di fumo elettronico in tutti i luoghi pubblici.

Il nuovo fenomeno è stato al centro dei lavori della European Respiratory Society nelle giornate dedicate alle malattie respiratorie in corso a Roma. «Mancano dati certi sull’efficacia e la sicurezza della sigaretta elettronica, per questo fino a quando non si svolgeranno, come chiediamo, studi indipendenti a medio e lungo termine il giudizio rimane sospeso – ha dichiarato il presidente Francesco Blasi all’Ansa – Non esistono studi che ci dicano che effetti possono avere sull’organismo, soprattutto nel lungo termine, e non è neppure provato, come spesso si è detto, che servano a far smettere di fumare. Quello che chiediamo con uno statement sono proprio studi indipendenti, magari finanziati a livello europeo, che quindi porterebbero le sigarette elettroniche ad essere controllate alla stregua dei farmaci».

Se esiste la categoria degli “svapatori” che sbuffano vapore, le cariche per le e-cig possono contenere concentrazioni più o meno elevate di nicotina. E se la sigaretta elettronica in sé non è illegale, alcuni suoi componenti possono esserlo. Nei primi 5 mesi del 2013 i Nas hanno fatto 800 mila sequestri di materiale irregolare per le sigarette elettroniche, per un valore di oltre 5 milioni di euro. In tutto sono state denunciate 114 persone. Sono stati sequestrati 11mila kit, 90 mila ricariche senza nicotina e 692 mila flaconi con nicotina.

Intanto uno studio dell’Istituto superiore di sanità ha rilevato che sono dieci milioni i fumatori in Italia, ma solo il 10,6 % di chi ha utilizzato una sigaretta elettronica ha effettivamente smesso di fumare sigarette tradizionali. Il 44,4% ha diminuito leggermente il numero, il 22,9% ha diminuito drasticamente il numero e il 22,1% non ha modificato le abitudini tabagiche. Quindi l’89,4% dei consumatori di e-cig sono ancora fumatori, infatti il 95,6% utilizza quelle con nicotina.

Il 22,9% dei consumatori di e-cig la utilizza regolarmente da 4-6 mesi, il 40,8% da 2-3 mesi e il 36,3% da meno di un mese. I dati sul consumo, comunque, indicano che si fumano meno sigarette: da 16,1 sigarette fumate al giorno nel 2003 gli italiani sono passati a 12,7 nel 2013. Sono dati elaborati dalla Doxa.