Basta schiamazzi E in Consiglio monta la polemica«Sì ai diritti ma ci sono pure i doveri»

Dalle strade al consiglio comunale. Il dibattito sulla “movida”- di cui parlavamo la scorsa settimana – sbarca in aula durante la discussione del “piano di zonizzazione acustica” che regola i decibel da rispettare nelle varie zone della città.

Lo scontro tra chi vuole tutelare gli interessi dei residenti nelle zone della movida e chi vuole concedere la possibilità di divertimento ai giovani è andato in scena durante l’ultimo consiglio comunale.

La discussione è nata a seguito dell’ordine del giorno presentato da Anna Mancuso (Insieme per Monza) che chiedeva un “Controllo permanente da parte dell’Arpa e della Polizia locale fuori dai locali” per tutelare maggiormente il sonno dei residenti delle zone interessate alla “movida” notturna.

Questo intervento, anche a seguito di una precedente richiesta della Mancuso che chiedeva maggiore sicurezza in città (anche con l’intervento dell’esercito), ha suscitato forti reazioni da parte di molti consiglieri all’interno dell’aula.

Divisi su tutto

«Non si tratta di scegliere se tutelare i giovani o i meno giovani, si tratta di decidere se si vuole lavorare per il bene di Monza o per guadagnare semplicemente qualche elettore in più urlando frasi come “c’è gente che va a lavorare” – ha dichiarato Paolo Piffer di Cambia Monza – frasi politicamente vuote ma che hanno sempre il loro effetto su qualche fragile cittadino un po’ arrabbiato, purtroppo».

E ha continuato: «I locali in città, e secondo noi sono ancora pochi soprattutto nelle periferie, offrono lavoro, aggregano e contribuiscono anche alla sicurezza considerato che dove c’è luce e tanta gente le aree sono più sicure».

La tutela verso la attività dei locali e dei giovani che li frequentano è una tematica bipartisan: anche Martina Sassoli (Pdl) è, infatti, intervenuta sulla questione: «Si propone di usare l’accetta contro i gestori di locali per agire sul disturbo alla quiete pubblica:mi domando per quanto ancora si confonderà la maleducazione di pochi, quelli che dovrebbero essere veramente puniti, che arrecano davvero disturbo con quello che è il diritto di tutti a vivere in una città viva e dinamica, nel pieno rispetto dei residenti».

La sintesi dell’assessore

L’assessore alla Sicurezza, Paolo Confalonieri, si è espresso in aula in merito all’ordine del giorno di Anna Mancuso (che poi è stato convertito in una semplice raccomandazione) sottolineando che l’Arpa non può fare controlli costanti nelle zone della città e il Comune non può pagare questo controllo perenne. Il medesimo discorso, sempre a detta dell’assessore vale anche per i Vigili urbani che si muovono sotto segnalazione o con i loro controlli periodici. Il piano di zonizzazione acustica, che è stato approvato a maggioranza, prevede delle deroghe per alcuni luoghi di particolare interesse e per i quali i privati possono fare domanda agli uffici comunali. I consiglieri comunali hanno chiesto in questo senso una certa tolleranza nella valutazione da parte degli uffici delle zone a cui concedere la deroga.n

La polemica non è comunque finita. Anna Mancuso rilancia all’indomani della seduta di Consiglio. «L’ordine del giorno é nato dalla sollecitazione di molti cittadini che si trovano in difficoltà in quanto il loro sonno viene disturbato dal rumore assordante di alcune attività che protraggono l’apertura in orari notturni .

Premesso che il dormire come il bere ( acqua) e mangiare é una necessità biologica e fermo restando il diritto di esercitare l’attività dei commerciati , occorre rispettare anche il diritto di quei cittadini che si alzano al mattino presto per esigenze lavorative e scolastiche» .

Secondo il consigliere «l’obiettivo della raccomandazione é di trovare un equilibrio per soddisfare con pari dignità le esigenze di tutti senza calpestarne i diritti . Mi duole avere assistito per l’ennesima volta ,ad interventi di giovani consiglieri comunali , che difendono i soli diritti dei “giovani “ ma non i doveri nel rispetto della reciprocità, definendo quei cittadini che espongono il disagio come “ anziani invidiosi e francescani “ Dati scientifici affermano che il disturbo del sonno porta a malattie anche gravi che incidono sulla qualità della vita».