Letta, il premier ammazza Province Ecco cosa succederà agli enti locali

Le Province in realtà al momento restano ma verranno progressivamente svuotate dei loro poteri che passeranno in gran parte alle Città metropolitane. Il governo come promesso ha compiuto il primo passo verso l’abolizione delle Province che per essere cancellate in modo definitivo dovranno attendere la riforma della Costituzione.
Enrico Letta, il premier ammazza Province
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Le Province in realtà al momento restano ma verranno progressivamente svuotate dei loro poteri che passeranno in gran parte alle Città metropolitane. Il governo come promesso ha compiuto il primo passo verso l’abolizione delle Province che per essere cancellate in modo definitivo dovranno attendere la riforma della Costituzione. L’esecutivo punta ad approvare la riforma entro la fine dell’anno e prevede che ne deriverà un risparmio di circa un miliardo di euro in due anni. Un passo non indolore che ha immediatamente provocato la protesta dell’Upi, l’Unione delle Province d’Italia, che accusa l’esecutivo di non aver voluto puntare alla riduzione delle sedi statali (uffici distaccati di ministeri e prefetture) dalla quale, dicono, si sarebbe potuto avere un risparmio maggiore. Per ora il provvedimento ha avuto l’approvazione del consiglio dei ministri poi dovrà passare al vaglio della Conferenza Unificata e tornare al Cdm.

Il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio auspica che «non si proceda al rinnovo delle elezioni nel 2014». Dunque dopo il marzo 2014 si bloccheranno tutte le assunzioni e si ridurranno le funzioni che passeranno a Comuni e Regioni. «Il ddl sul riordino degli enti locali vuole semplificare prevedendo due soli livelli di governo – spiega Delrio – Ai comuni andranno tutte le funzioni amministrative e alle regioni quelle pianificatorie. Tra le due ci sarà l’organizzazione delle aree vaste ovvero le città metropolitane la cui riforma si aspetta da 30 anni. Queste ultime avranno funzioni determinanti sullo sviluppo strategico dei territori, reti di comunicazione e sull’attrazione degli investimenti». Delrio ipotizza per le città metropolitane «una potenziale elezione diretta dal 2017». In questo modo verrà azzerata tutta la classe politica intermedia di assessori, giunte e consiglieri provinciali ma, precisa Delrio, non si azzera la democrazia «perché la gestione delle aree metropolitane potrà essere fatta da comunità e collegi dei sindaci». Alle province però resterà affidata la riscossione delle imposte fino alla riforma della finanza locale.