Arcore, atto vandalico in chiesa Dispetto, ragazzata o satanismo?

Bravata da ragazzini, inspiegabile dispetto o rito satanico? Se lo chiedono i parrocchiani della Regina del Rosario di Arcore dopo aver saputo di un sinistro atto vandalico scoperto nella chiesa di via Donizetti la scorsa settimana.
Arcore. Chiesa Madonna del Rosario (Foto Radaelli)
Arcore. Chiesa Madonna del Rosario (Foto Radaelli)

Bravata da ragazzini, inspiegabile dispetto o rito satanico? Se lo chiedono i parrocchiani della Regina del Rosario di Arcore dopo aver saputo di un sinistro atto vandalico scoperto nella chiesa di via Donizetti la scorsa settimana.

Considerato che a riferirlo è stato il sacerdote, don Enrico Caldirola, i cittadini hanno preso sul serio la notizia e l’appello del prete alle donne della comunità: “vigilate sulla nostra chiesa”.

I fatti sono semplici. Venerdì sera della scorsa settimana, verso le 20, dopo un pomeriggio intero con il portale aperto per le visite dei fedeli, don Enrico in persona ha trovato il battistero manomesso. L’erogatore dell’acqua era stato aperto e il foro di scolo bloccato. L’acqua, non potendo defluire, è finita tutta sul pavimento della chiesa in una grossa pozzanghera che ha richiesto qualche intervento prima delle celebrazioni previste per la sera. Altro inspiegabile gesto: l’accensione dei ceri disposti solitamente sull’altare e il loro spostamento in altri punti, pare sul pavimento.

Ripristinato l’ordine in chiesa, è partita la funzione che ha sostituito la processione mariana, annullata per via del maltempo. È in quell’occasione che il sacerdote ha informato i suoi fedeli, con onestà intellettuale, toni sobri e l’invito alla collaborazione. Qualche giorno dopo l’episodio, don Enrico Caldirola ha confermato i fatti anche al Cittadino, dicendo però di propendere per la tesi di un dispetto o di una ragazzata. “Per il momento la mia sensazione è che si tratti di questo -ha dichiarato- quanto meno voglio sperare che sia così”.

.I fatti sono stati riferiti alle forze dell’ordine in via informale, ma in settimana don Enrico spiegava: “intendo procedere con una denuncia ufficiale ai carabinieri, anche solo perché l’informazione resti agli atti. In fondo, se non fossi arrivato io, quell’acqua avrebbe potuto creare danni molto seri alla chiesa”.