Limbiate, in coma per una buca chiede un milione di risarcimento

Un maxi risarcimento di 914mila euro. E’ questa la richiesta che Gaetano Tunisi, 37enne residente a Caronno Pertusella, ha fatto alla Parco Giochi Groane srl e al Comune di Limbiate a seguito dell’incidente in cui è rimasto coinvolto nella primavera del 2011.
Limbiate - Altro caso: estate 2009, una mamma finì con due figli a bordo nel canale. Vertenza in corso
Limbiate – Altro caso: estate 2009, una mamma finì con due figli a bordo nel canale. Vertenza in corso

Un maxi risarcimento di 914mila euro. E’ questa la richiesta che Gaetano Tunisi, 37enne residente a Caronno Pertusella, ha fatto alla Parco Giochi Groane srl e al Comune di Limbiate a seguito dell’incidente in cui è rimasto coinvolto nella primavera del 2011. Sarà il giudice del Tribunale di Milano a decidere se davvero questa somma dovrà essere corrisposta al diretto interessato.

Anche se l’udienza è stata fissata il prossimo 18 luglio, l’Amministrazione comunale, si è costituita in giudizio nei giorni scorsi., forte di una copertura assicurativa e del fatto che la strada in cui è avvenuto l’incidente non è di sua proprietà, bensì della Parco Giochi Groane srl.

Quella tragica domenica 17 aprile di tre anni fa, Gaetano Tunisi decise di salire in sella alla sua Honda Transalp per fare un giro tra i boschi, ma quando giunse nei pressi dell’ex parco divertimenti di Greenland la sorte gli fece un brutto scherzo. Nell’affrontare il ponte di via del Laghetto che supera il torrente Cisnara e i binari dell’ex trenino, finì con la ruota anteriore in una buca non segnalata e cadde rovinosamente a terra. Le sue condizioni sembrarono subito gravi, come dimostrato anche dall’arrivo dell’elisoccorso atterrato in un campo poco distante. I soccorritori prestarono le prime cure sul posto ma dopo circa una cinquantina di minuti lo trasportarono in elicottero a Niguarda, dove, a causa di una importante emorragia del cavo orale, un trauma cranico maggiore con frattura della base cranica e un trauma toracico che determinò uno pneumotorace, rimase in coma per giorni.

Anche nel marzo 2013 il Comune si dovette costituire in giudizio a seguito del risarcimento di 7 milioni di euro chiesto dalla famiglia del bambino che nell’estate 2009 finì nel canale Villoresi dopo che la madre perse il controllo della sua auto mentre stava percorrendo via Marconi. A differenza della figlia maggiore, il piccolo, prima di essere soccorso da alcuni passanti coraggiosi, rimase incastrato per qualche minuto ingerendo molta acqua e riportando delle conseguenze permanenti. Nonostante da quell’episodio di cronaca siano passati quasi cinque anni, la vertenza legale è ancora in corso.