Monza, parcheggia in sosta vietata Veronica Lario multata in centro

Be’, no. Quello non è un parcheggio. Nemmeno se ti chiami Veronica Lario (o all’anagrafe Miriam Bartolini). E così l’ex moglie dell’ex presidente del consiglio è tornata a casa da Monza con una contravvenzione per sosta vietata in centro.
L’auto di Veronica Lario parcheggiata a Monza in divieto di sosta multata da una vigilessa
L’auto di Veronica Lario parcheggiata a Monza in divieto di sosta multata da una vigilessa

Be’, no. Quello non è un parcheggio. Nemmeno se ti chiami Veronica Lario (o all’anagrafe Miriam Bartolini). E così l’ex moglie dell’ex presidente del consiglio è tornata a casa dalla sua sosta a Monza con una contravvenzione per sosta vietata.

E a ben vedere, molto vietata. È successo nel tardo pomeriggio di martedì 17 giugno, quando il robusto Range Rover guidato dall’autista dell’attrice si è fermato subito alle spalle del municipio, in piazza Carducci. Proprio di fianco al parcheggio a pagamento circondato dagli alberi, che forse, chissà, come spesso capita era completamente occupato.

L’autista con a bordo Veronica Lario allora ha evitato di cercare un altro posto per il Suv nero e non ha pensato che i potesse scendere sotto piazza Trento e Trieste, dove forse qualche spazio libero c’era ancora – ma si sa, non sono posti a buon mercato, quelli sotto la piazza monzese.

Il mezzo è stato allora piazzato serenamente sull’angolo dei portici, di fianco all’ingresso del parcheggio dell’ingresso laterale del municipio, in curva. Dove sia andata l’ex moglie di Silvio Berlusconi non è dato sapere, probabilmente in uno dei negozi del centro di Monza.

E in quel lasso di tempo la presenza dell’auto in un posto che sarebbe sembrato sfrontato anche al più impavido futurista del parcheggio selvaggio, non è sfuggita a un’agente di polizia locale del comando cittadino. Che prima si è avvicinata – forse anche pensando che un parcheggio del genere doveva necessariamente essere dovuto a qualche seria emergenza o a un evento del tutto eccezionale e magari persino giustificabile. Invece no: un piccolo controllo per capire che non c’era niente di eccezionale, tranne forse il passeggero – in quel momento assente – dell’auto. E allora l’agente ha estratto il blocchetto delle contravvenzioni, ha preso nota dei dati necessari, ha staccato la multa, alzato il tergicristallo, appoggiato e assicurato il foglio. Finito il suo lavoro, se n’è andata.

Qualche istante dopo è arrivato l’autista insieme a Veronica Lario. Lei probabilmente non ha fatto caso a quanto era successo nel tempo della sua assenza, l’autista sì: e come racconta la fotografia, un po’ sembra essersi addirittura sorpreso. Poi ha alzato il tergicristallo, ha preso la contravvenzione, è salito sul Range Rover ed è ripartito. Liberando la curva dall’ingombrante presenza di un Suv