Seregno, contro la mafia le scuole fanno rete: protocollo anti corruzione e illegalità

Istituto Primo Levi di Seregno capofila di cinque altre scuole coinvolte: le locali medie don Milani, Manzoni e Mercalli, gli istituti superiori Leonardo da Vinci di Carate Brianza e Luigi Castiglioni di Limbiate. Coinvolta l’associazione “Libera”
Seregno, contro la mafia le scuole fanno rete: protocollo anti corruzione e illegalità

“Corruzione e criminalità organizzata:azioni contro l’illegalità”, è il progetto presentato, all’istituto Primo Levi, capofila di cinque altre scuole coinvolte: le locali medie don Milani, Manzoni e Mercalli, gli istituti superiori Leonardo da Vinci di Carate Brianza e Luigi Castiglioni di Limbiate, presenti coi rispettivi dirigenti. Oltre a loro, il sindaco Giacinto Mariani, l’assessore comunale all’istruzione, Ilaria Cerqua e Valerio D’Ippolito, dell’associazione Libera, alcuni classi di terza media della don Milani e del Levi (in foto).

Gli studenti coinvolti nel progetto sono del terzo e quarto anno delle scuole superiori e del secondo delle medie. Nel porgere il benvenuto, Rita Troiani, dirigente del Levi, ha sottolineato come “la forza del progetto è di andare oltre il mero sviluppo teorico per poter toccare con mano cos’è, anche nel territorio brianzolo, la mafia.È la dimostrazione che occorre fare rete per combattere la mafia. Ciò che iniziamo oggi mi auguro sia l’inizio di un cammino proficuo soprattutto per i giovani affinché ne comprendano i pericoli. Educare alla legalità è il primo passo per iniziare a cambiare il nostro mondo e parlarne è il modo migliore per combattere la criminalità”.

Il sindaco Mariani nel suo intervento ha detto, tra l’altro: “Si è sempre pensato che la nostra zona fosse un’isola felice, incontaminata da azioni di criminalità, invece, tre anni fa, con l’operazione Infinito, ci siamo svegliati di colpo e accorti di quante infiltrazioni mafiose sono presenti in questo che consideravamo un territorio sano”.

“ Questa esperienza- ha sottolineato Valerio D’Ippolito dell’associazione Libera – spero possa essere solo l’inizio di un percorso lungo e costante nel quale la scuola, istituzioni e società civile possano camminare insieme per contrastare efficacemente l’espansione del fenomeno mafioso. In 16 comuni della Brianza su 55 sono stati confiscati 51 beni, mentre in Lombardia sono 1.186 gli immobili sottratti alle mafie. Seregno, Giussano, Desio, Limbiate, sono città accertate da inchieste della magistratura con presenza della ‘ndrangheta. Ma quando arriva la magistratura il danno è già stato compiuto”.

Dagli appartamenti alle ville, dai garage ai terreni, fino alle aziende, sono strumenti per riciclare il denaro proveniente da spaccio di droga, estorsioni, usura. L’associazione “Libera” partner del progetto, tra aprile e maggio porterà gli studenti a visitare due beni confiscati alla mafia: a Desio, dove l’amministrazione comunale ha aperto un centro per malati psichici dedicato a Pio La Torre, e a Gaggiano, dove c’è il “bosco dei cento passi” con gli alberi che portano il nome di chi ha perso la vita nella lotta contro la criminalità organizzata.

Sabato 23 maggio, giorno della strage di Capaci, gli studenti nel parco locale dedicato a “Falcone-Borsellino”, metteranno a dimora una quercia a ricordo.