Una volta c’era una compagnia di amici, tutti maschi, di quelle dove si cresce insieme. Si scherza, prima di tutto, si ride, ci si diverte e ci si dà anche una pacca sulla spalla quando serve (che tra uomini spesso basta quella per dire che ci sei). Poi gli amici sono diventati grandi (chi più, chi meno, chi più in fretta e chi non vorrebbe mai diventarlo). Ma una serata al solito posto, un sabato sera tutti insieme, sempre all’insegna della goliardia, (le defezioni ci sono, si sa, ma son responsabilità del cuore e delle donne, e si mettono in conto, ndr) non manca mai. In un attimo la compagnia va verso i 35/40. Qualcuno nel frattempo é pure diventato papà. Ci si guarda in faccia, ci si conta. E si è ancora in tanti. Che fare allora? «Fare del bere» é la risposta. Sì, fare del bere! Perché la compagnia non ha mai disdegnato una bicchierata, una degustazione. E col tempo c’è anche chi è diventato esperto di vino e propone uscite per cantine.
L’idea viene ad Alessandro Borghi, ancora oggi a distanza di 8 anni, presidente della onlus: «Facciamo del bene, facendo del bere». Detto, fatto: lo spirito, quello goliardico, della compagnia è salvo, ma diventa solidarietà. Oggi quegli amici sono la onlus Maltrainsema for children, associazione monzese che ogni anno aiuta progetti a sostegno dei più piccoli. Come? I soci non fanno mai mancare il loro personale contributo, certo, ma poi ci sono i banchetti dove gli amici propongono l’acquisto di buon vino, bottiglie selezionate, e testate, per raccogliere aiuti.
Ed ecco qui l’ultimo di una lunga serie di contributi. Una piccola delegazione dei Maltrainsema ha consegnato nei giorni scorsi un assegno da 2.500 euro al reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Gerardo per sostenere il progetto “Intensivamente insieme”, che punta alla creazione di una terapia intensiva neonatale con camere singole, dove mamma e papà possono stare 24 ore al giorno insieme al proprio piccolo.
«Il dottor Paolo Tagliabue (direttore della neonatologia monzese) e la dottoressa Tiziana Fedeli ci hanno colpito per il loro impegno – spiega il presidente Borghi, 38 anni, nella vita un lavoro nel settore immobiliare – abbiamo scelto di dare una mano anche noi. Preferiamo sempre aiutare realtà che conosciamo direttamente. Per una totale trasparenza, certo, ma anche perché siamo orientati verso piccole realtà e progetti che non hanno diffusione nazionale».
Tutto quello che viene incassato con i banchetti di vendita del vino, viene interamente donato. Le spese, che pur ci sono, vengono coperte dal gruppo di amici, una trentina gli associati. Ancora oggi tutti maschi. Le donne ci sono, ma non si vedono. Danno una mano dietro le quinte. «Ad esempio – conclude Borghi – a noi è venuta l’idea di consegnare il contributo al reparto neonatale un po’ all’americana, scenograficamente, con un “big cheque”. Ecco, a noi l’idea, a mogli, compagne e amiche il compito di realizzarla nel concreto». Ora i Maltrainsema pensano già al prossimo progetto per i bimbi. Info: maltrainsema.com